Pur riconoscendo la solidità della proposta e l’indubbia maestria con cui MercurySteam orchestra ogni elemento del gameplay, è difficile scrollarsi di dosso una certa sensazione di déjà vu che accompagna l’intera esperienza. Il viaggio di Aran, per quanto ben scritto, segue traiettorie narrative e strutture ludiche che sembrano pescare a piene mani da riferimenti già ampiamente esplorati: God of War, Dark Souls, Zelda, persino echi di The Witcher nei momenti più riflessivi. Il risultato è un prodotto che funziona, ma che raramente osa uscire dalla comfort zone del genere. Le dinamiche tra guerriero tormentato e comprimario intellettuale sono convincenti, ma non rivoluzionano la formula. Il ritmo alterna con precisione chirurgica combattimenti, esplorazione e sezioni puzzle, ma manca di quel guizzo identitario che trasformerebbe un buon gioco in un’opera memorabile. Si percepisce il mestiere, ma anche una certa prudenza creativa, come se lo studio avesse preferito consolidare piuttosto che innovare. E in un mercato sempre più affollato, la differenza spesso la fa proprio quel rischio in più.
Dal punto di vista artistico, il gioco si attesta su una solidità visiva innegabile ma raramente sorprendente. L’estetica fantasy-medievale, tra rovine ciclopiche e foreste ancestrali, fa il suo dovere senza mai tentare soluzioni stilistiche davvero distintive. Gli ambienti sono funzionali, ben costruiti e coerenti con il world building, ma non lasciano un’impronta visiva duratura. Fortunatamente, il lato tecnico regge con dignità, su Xbox Series S, dove il titolo mantiene una fluidità stabile anche nelle fasi più concitate, con caricamenti rapidi e un frame rate generalmente ancorato sui 60 fps. Alcune texture risultano meno rifinite e i dettagli ambientali tendono a sacrificarsi per garantire prestazioni stabili, ma nel complesso l’esperienza resta fluida e godibile. L’ottimizzazione, pur senza miracoli, risulta centrata, confermando l’attenzione di MercurySteam per il lato ingegneristico del proprio lavoro.
La recensione
Senza dubbio competente e tecnicamente solido, il nuovo titolo di MercurySteam dimostra una padronanza del genere action-RPG ma fatica a distinguersi davvero. Il world building è affascinante, il gameplay ben bilanciato e le performance stabili, ma manca quel guizzo creativo capace di lasciar il segno. Un’avventura godibile, ben costruita, che però gioca troppo sul sicuro per diventare memorabile. Un buon gioco, ma non un’esperienza imprescindibile.