Duck Detective: The Ghost of Glamping: la recensione

Non sottovalutare mai un’anatra con un taccuino!

Se pensavi che il mondo dei detective fosse popolato solo da uomini in trench e cappelli fedora, è tempo di rivedere le tue convinzioni. Duck Detective: The Ghost of Glamping ci porta in un’avventura investigativa dove il protagonista non è un burbero ispettore con il vizio del caffè, ma un’anatra con un talento innato per la deduzione e una dipendenza imbarazzante dal pane.

Non perdiamo tempo: è il momento di fare la conoscenza del nostro improbabile eroe piumato, pronto a tornare in azione in questo nuovo capitolo delle sue indagini! Duck Detective: The Ghost of Glamping segna il ritorno di Eugene McQuacklin, il detective più sfortunato (e affamato di pane) che ci sia. La sua vita è un disastro: la sua ex moglie ignora i suoi messaggi, le difficoltà economiche lo hanno costretto a lasciare casa, e come se non bastasse, il suo coinquilino Freddy Frederson, un coccodrillo invadente, lo ha trascinato in un Glamping accanto a un ex sanatorio infestato… davvero un soggiorno da sogno! Ma dove c’è disperazione, c’è anche mistero, e McQuacklin non perde tempo: taccuino alla mano, è pronto a interrogare sospetti, raccogliere indizi e smascherare un piano degno dei migliori cattivi da romanzo giallo. Uno dei punti di forza del gioco è proprio la trama, leggera e ironica, piena di battute e situazioni assurde. Se all’apparenza il caso da risolvere sembra semplice, fidatevi: le sorprese non mancheranno. Duck Detective non punta a essere il nuovo Sherlock Holmes, ma si ritaglia con stile il suo posto come avventura investigativa dall’anima comica e scanzonata.

In tutto questo faremo conoscenza di personaggi davvero insoliti. Il cast è un mix perfetto di genialità e follia, popolato da personaggi tanto stravaganti quanto memorabili. Oltre al nostro brillante, ma perennemente sfortunato detective, troviamo come già citato, la nostra fantastica spalla, Freddy, il coinquilino coccodrillo che parla a raffica e sembra incapace di stare zitto per più di tre secondi. Poi c’è un assortimento di sospetti degni di un film di Wes Anderson in versione faunistica, ognuno con un carattere sopra le righe e un possibile segreto da nascondere. E non possiamo dimenticare Ana, l’ex moglie cigno di McQuacklin, che anche se solo menzionata aggiunge quel pizzico di dramma sentimentale alla storia. Perché sì, anche le anatre hanno un cuore, e purtroppo, può essere spezzato.

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E quindi, come si svolgerà la nostra indagine nella pratica? Serviranno arguzia, intuizione e una buona dose di curiosità non richiesta… E non c’è bisogno di aspettare presentazioni formali dei sospettati, McQuacklin ha un talento innato per riconoscere le persone al primo sguardo, senza bisogno di convenevoli! Se qualcuno lo avesse già provato, la formula di gioco è la stessa del precedente Duck Detective: The Secret Salami. Il giocatore deve analizzare gli oggetti negli ambienti, osservare i personaggi e parlare con loro per completare le deduzioni nel taccuino del detective, il nostro strumento che ci permetterà di annotare qualsiasi elemento utile alla risoluzione del caso, il detective McQuacklin ha bisogno solo di questo!  Appena entreremo in gioco, avremo la possibilità di scegliere tra due modalità: una dedicata ai veri detective, dove ogni errore passa inosservato e serve grande ingegno per arrivare alla soluzione; oppure una Story Mode, più rilassata, in cui gli sbagli vengono segnalati e l’avventura scorre senza troppe difficoltà. In entrambi i casi, il gioco mette a disposizione suggerimenti preziosi per evitare di rimanere bloccati, senza però mai privare il giocatore del piacere della scoperta!

E la grafica? Beh, è una vera chicca! Lo stile visivo si ispira a un fumetto interattivo e a un libro illustrato per bambini, con animazioni fluide e personaggi che sembrano ritagliati da stickers e poi magicamente animati in scenari disegnati a mano. Il design esagerato e caricaturale dei protagonisti si integra perfettamente con gli sfondi in 2D, creando un’atmosfera stravagante e irresistibile.

La recensione

8 Il voto

Alla fine, Duck Detective: The Ghost of Glamping vi accompagnerà in un’indagine che durerà circa 2-3 ore, un tempo perfetto per un’avventura leggera ma intrigante. Ovviamente, tutto dipenderà da quanto affinata sia la vostra capacità di deduzione. Ciò che è certo è che questo gioco riesce a mescolare sapientemente mistero e comicità, offrendo un’esperienza che intrattiene senza mai annoiare. Se cercate un gioco che unisca il fascino del genere investigativo con un’ironia irresistibile, Duck Detective è la scelta giusta. E ricordate non sottovalutare mai un’anatra con un taccuino!

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