Poche cose nel mondo dell’intrattenimento videoludico sanno suscitare un mix così potente di attesa, entusiasmo e curiosità quanto l’arrivo di una nuova console. Il cambio generazionale non è solo un avvicendamento tecnico tra vecchio e nuovo hardware: è un vero e proprio rito di passaggio, un momento spartiacque che segna l’inizio di un nuovo ciclo. Per gli appassionati e per l’industria, significa potenzialmente anni di evoluzione creativa, nuove IP, ritorni eccellenti e una rinnovata possibilità di espressione tecnologica per gli sviluppatori. È una promessa che profuma di futuro, ma che sa anche attingere alla nostalgia, riportando a galla quel senso di meraviglia che spesso accompagna il primo contatto con un nuovo mondo da esplorare. Per i più esperti, ogni reveal diventa anche una verifica delle ambizioni dell’hardware, del tipo di supporto software che ci si potrà aspettare, del bilanciamento tra potenza e identità. Per i più giovani, è pura magia. La presentazione di una nuova macchina da gioco è al contempo un invito alla scoperta e una dichiarazione d’intenti: “Ecco cosa potremo fare, insieme, nei prossimi dieci anni”. La Nintendo Switch 2, in questo senso, si propone come il nuovo inizio di una lunga corsa. E l’attesa è finita.
Il debutto della Nintendo Switch 2 arriva dopo un’attesa lunga e carica di aspettative, alimentata da una delle console più longeve e di successo nella storia della casa di Kyoto. La prima Switch, lanciata nel 2017, ha vissuto un ciclo vitale decisamente atipico per gli standard di Nintendo, superando abbondantemente i sei anni di presenza sul mercato e divenendo un vero e proprio fenomeno globale. Questo traguardo è stato possibile non solo grazie a una libreria software estremamente solida, ma soprattutto per via della natura ibrida del dispositivo, capace di unificare due mondi — quello delle console portatili e quello domestico — che per decenni erano stati tenuti separati dalla stessa Nintendo. Dove in passato si assisteva a un’alternanza piuttosto regolare tra novità hardware in ambito handheld (come con GBA, DS, 3DS) e home console (GameCube, Wii, Wii U), con Switch il colosso nipponico ha deciso di consolidare le proprie risorse e focalizzarsi su un’unica macchina, in grado di assolvere entrambi i ruoli. Una strategia vincente, ma che inevitabilmente ha rallentato il ciclo di rinnovamento percepito dal pubblico, abituato in precedenza a ricevere almeno un nuovo prodotto Nintendo ogni tre o quattro anni. Questo ha reso l’attesa per Switch 2 ancora più sentita, tanto per chi desiderava un upgrade tecnologico capace di colmare il gap sempre più evidente con le console rivali, quanto per chi auspicava un rilancio creativo dell’ecosistema Nintendo. Va però detto che, a differenza di quanto accaduto in passato con hardware rivoluzionari come Wii o DS — che puntavano tutto su nuove modalità di interazione — Switch 2 si presenta, almeno per ora, come un’evoluzione naturale e iterativa della sua progenitrice. Non si avverte quella rottura col passato capace di generare immediatamente un senso di meraviglia o di ridefinire l’esperienza ludica. Ma proprio questa iterazione controllata, potenziata dalla partnership con Nvidia, promette una base solida, moderna e finalmente allineata con le esigenze del gaming contemporaneo. E questo, oggi, è probabilmente ciò di cui Nintendo aveva davvero bisogno.
Nintendo Switch 2 si presenta come un’evoluzione coerente e naturale del modello precedente, mantenendo intatta la struttura concettuale che ha decretato il successo della prima generazione. Il cuore della console resta un corpo centrale dotato di schermo, a cui si affiancano i due joy-con separabili, ora rinnovati con un attacco magnetico che ne migliora sensibilmente la stabilità e la comodità d’uso. La console può essere utilizzata in modalità portatile, agganciando i controller ai lati; in modalità TV, grazie alla dock station inclusa nella confezione; oppure in modalità tabletop, appoggiandola su una superficie tramite una nuova basetta posteriore più ampia e stabile. Una versatilità che, come in passato, si sposa perfettamente con lo spirito multiplayer: molti titoli permettono di giocare in compagnia sin da subito, con i joy-con separati a fare da mini controller individuali. Rispetto alla prima Switch, le migliorie sono però evidenti: il nuovo schermo da 7,9 pollici è un LCD Full HD a 1080p con supporto al VRR, capace di offrire un’immagine nitida, fluida e luminosa anche in mobilità. Complessivamente, la qualità, le finiture, le caratteristiche tecniche dell’hardware e degli accessori a lui connessi sono notevolmente migliorate rispetto al passato, riuscendo a trasmettere un feeling che potremmo definire premium, al prodotto.
Dal punto di vista tecnico, Nintendo Switch 2 compie finalmente quel balzo generazionale tanto atteso, abbandonando i compromessi evidenti della generazione precedente. Sotto la scocca, il contributo di Nvidia è tangibile e decisivo: la nuova architettura, ispirata ai sistemi Tegra di ultima generazione, integra tecnologie avanzate come Ray Tracing e intelligenza artificiale. I nuovi RT Core permettono di gestire illuminazioni, ombre e riflessi in tempo reale, contribuendo a un realismo visivo che rende gli ambienti più vivi e immersivi. Parallelamente, i Tensor Core potenziano funzionalità come il Deep Learning Super Sampling (DLSS), che consente di incrementare la risoluzione percepita a schermo senza sacrificare le performance, offrendo una qualità d’immagine sorprendentemente nitida anche in mobilità. Gli stessi core consentono funzioni di AI legate al social gaming, come il face tracking e la rimozione dello sfondo durante le videochat. I primi test lasciano pochi dubbi, per quanto questo tipo di caratteristiche dipenderanno di volta in volta dalla capacità di implementazione e programmazione dei diversi team di sviluppo: che sia in dock o in portatile, la resa visiva è notevole, al punto da superare nettamente le performance di una PS4 e avvicinarsi a quelle di una Xbox Series S, superando senza patemi Steam Deck in alcuni ambiti. Una vera esperienza “ibrida definitiva”, pronta a ridefinire lo standard Nintendo.
Davvero ottimo anche il lavoro fatto sul sistema operativo, fluido e responsivo come mai sulla precedente console. Un esempio pratico è il Nintendo eShop: veloce, rapido, elegante e almeno dopo una prima esperienza di navigazione, anche arricchito sotto il punto di vista di funzionalità di filtri e ricerca, per un feeling complessivo promosso a pieni voti. Insomma, la nextgen di Nintendo è finalmente qui, pronta a prosciugare il vostro portafogli, ma anche ad offrire migliaia di ore si puro divertimento!
La recensione
Nintendo Switch 2 si presenta come un'evoluzione solida e convincente del suo predecessore, capace di mantenere l’identità ibrida pur compiendo un notevole salto tecnico grazie al contributo di Nvidia. Design rifinito, prestazioni elevate, schermo eccellente e funzionalità avanzate ne fanno una console dal grande potenziale, perfetta sia per il gioco portatile che su TV. Manca forse ancora qualche killer application per decretarne il successo definitivo, ma il bilanciamento tra prezzo, qualità, versatilità d’uso e prospettive future è già oggi un ottimo punto di partenza per una nuova stagione di successi made in Nintendo.
Insomma, non ha deluso le aspettative.
Io per ora me ne tengo lontano. Ho ancora parecchio da giocare sulla vecchia switch, per non parlare delle altre console piùvecchie(ho ancoradegli arretrati su wii).
Inoltre, i costi dei giochi mi spaventano un po’.
Sono abbastanza sicuro di prenderla in futuro, comunque.
In ogni caso, la curiosità di vedere in azione una nuova console effettivamente c’è.
la console è davvero, davvero bella. poco da dire. e anche graficamente si capisce che Nvidia ha fatto davvero un gran lavoro.
Il problema e’ che da nintendo ci si aspetta sempre innovazioni fantasmagoriche e inaspettate…..questa volta hanno fatto l’upgrade che era necessario fare …cercando di risolvere tutti i difetti o mancanze che inevitabilmente c’erano sulla switch.
Anche io per ora aspetto ……magari tra un anno o due quando i prezzi scenderanno un po’ e magari ci sra’ un gioco che spacca!
Eh, pure io avevo molta meno curiosità rispetto a una Wii o un DS…o alla prima Switch. qui è un miglioramento netto, sotto ogni versante, di un concept pressoché identico. devo però ancora provare lamodalità mouse, con Kunitsu gami. Poi tutti a prenderla per Metroid Prime 4, però, mi raccomando. che no: non vale la pena giocarlo su Switch (il balzo è DAVVERO tanto, TotK sembra un altro gioco 😐 )