Lost in Random: The Eternal Die arriva su Switch, ed è uno di quei giochi che potremmo definire “strambi” … nel senso buono, però! Vi ritroverete in un’atmosfera surreale che ricorda un po’ i film di Tim Burton: personaggi storti, ambientazioni gotiche, e una storia che sembra uscita da un libro di fiabe un po’ inquietanti.
Per chi non lo sapesse, si tratta del secondo capitolo della serie, ma vista la sua imprevedibilità è tranquillamente giocabile anche partendo da qui. Stavolta non seguiamo più la piccola Even, ma vestiamo i panni, un po’ logori e parecchio regali, di Aleksandra, l’ex regina di Alea ormai sconfitta. Sì, proprio lei, la cattiva del primo capitolo (per chi se la ricorda). Solo che ora è caduta in disgrazia, intrappolata in un dado nero che sembra uscito da un incubo steampunk. E indovinate un po’? Vuole uscire. Eccome se vuole uscire! Ci troviamo così in una storia che è un mix tra vendetta, redenzione e “ma che cavolo sta succedendo?”, con Aleksandra che vaga nella prigione del Black Die, accompagnata da Fortune, un dado vivente sarcastico che sarà anche la nostra arma più importante.
Parliamo ora del gameplay di questo titolo originale. Dimenticate i soliti hack & slash lineari: The Eternal Die è pura casualità. Si muove sul territorio dei roguelite d’azione, con visuale dall’alto e una progressione completamente randomica. Le stanze cambiano a ogni run, così come i nemici, e ogni partita ti costringe a cambiare approccio come in una partita a scacchi… ma con carte equipaggiamento e trappole esplosive. Aleksandra ha accesso a quattro armi principali: spada, martello, lancia e arco. Ognuna può essere potenziata e ha abilità uniche che cambiano completamente il feeling. Ma non è solo questione di attacco: tra una run e l’altra bisogna potenziare la propria build, scegliendo perk passivi, aumentando la vita o sbloccando scorciatoie tra i livelli. Ogni miglioramento ha un impatto concreto, e rende ogni nuova partita un po’ meno letale… forse. Perché sì, qui si muore, e pure spesso! Un’altra chicca è Fortune, che non è una semplice mascotte: lanciandolo puoi causare danni ad area, modificare gli effetti degli incantesimi o attivare potenziamenti in base al numero che esce.
Diciamolo: è tutta una questione di fortuna e gestione del rischio, soprattutto quando hai una combo pronta che dipende da un 3 o un 5…e invece esce un numero pari. Durante le run troverai anche carte speciali con magie devastanti, ma non basta cliccare e sperare: devi attivarle col giusto tempismo, tenendo d’occhio nemici, cooldown e tutto quello che succede a schermo. È frenetico, sì, ma quando tutto funziona… è pura soddisfazione! Insomma, si muore spesso, ma si migliora sempre! Alla fine di ogni run tornerai alla base, dove potrai spendere le valute raccolte per potenziarti, parlare con NPC inquietanti e scoprire segreti. Il ciclo è semplice: provi, perdi, impari, riprovi. Ma ogni volta hai più opzioni, più strumenti, più sicurezza… e più voglia di ricominciare da dove avevi lasciato.
Graficamente, il gioco è davvero ben costruito. Si nota il gusto per l’assurdo e l’inquietante che ti cattura, un’estetica che sembra uscita da un incubo illustrato… ma con stile. Se ti piacciono le cose un po’ storte e un po’ gotiche, è proprio quello che stavi cercando: architetture impossibili che sfidano le leggi della fisica, ponti sospesi nel vuoto, e città che sembrano respirare nel buio. Ogni ambientazione ha un’identità bizzarra, fatta di contrasti netti e atmosfere sospese. Le creature che incontri sono inquietanti ma affascinanti. Le palette cromatiche spingono molto sul contrasto: ombre profonde interrotte da esplosioni di colore saturo, luci fredde che illuminano materiali decadenti, e texture volutamente imperfette che danno un senso di realtà distorta. Un risultato davvero ottimale per un titolo del genere.
La recensione
Lost in Random: The Eternal Die è un’esperienza bizzarra, affascinante e sorprendentemente varia, che riesce a unire meccaniche roguelite, narrazione gotica e un’estetica fuori dagli schemi. Se ami i mondi strambi e le sfide imprevedibili, questo dado vale decisamente la scommessa. Certo, non è perfetto! E non a tutti potrebbe piacere la meccanica del provare e riprovare più volte una run per abbattere un boss, ma se ti piace metterti in gioco e affrontare prove toste, non ti deluderà.