Until Then: la recensione

La malinconica e inquietante quotidianità

Il gameplay di Until Then segue le coordinate della visual novel contemporanea, ma le amplia con elementi d’interazione ambientale e sezioni brevi, ma efficaci, di esplorazione e mini-puzzle. Il giocatore controlla Mark muovendosi lateralmente per la maggior parte del tempo, interagendo con oggetti e personaggi nei diversi ambienti quotidiani – dalla scuola alla camera da letto, fino ai vicoli di una città vibrante e decadente. Lo smartphone in-game è una delle interfacce principali, utilizzato per leggere messaggi, navigare tra app e scoprire nuovi dettagli su relazioni e avvenimenti. Alcune sequenze richiedono reattività o scelte rapide, altre mettono l’accento sulla memoria del giocatore, stimolata da piccoli enigmi narrativi. Tuttavia, non esistono veri game over o penalità: la progressione è fluida, centrata sull’esperienza narrativa. In questo senso, il titolo si inserisce nel solco tracciato da opere come Night in the Woods o Oxenfree, dove la struttura ludica serve da catalizzatore per l’emozione, più che da sfida in senso tradizionale.

La versione Nintendo Switch di Until Then si presenta in forma sorprendentemente stabile, a conferma della cura dedicata alla sua ottimizzazione. Il comparto grafico, che unisce pixel art raffinata a effetti di luce dinamici e scrolling multilivello, è ben trasposto sia in modalità docked che portatile. Le animazioni dei personaggi e l’impatto visivo generale mantengono l’atmosfera evocativa pensata dagli sviluppatori, senza cali di frame rate o artefatti visivi. I caricamenti risultano rapidi, e l’interfaccia è perfettamente adattata al controllo via Joy-Con o touchscreen. L’unico appunto riguarda la leggibilità di alcuni testi su schermi più piccoli, che in certi momenti potrebbe risultare sacrificata. La colonna sonora, fatta di brani elettronici malinconici e inserti ambientali, è ben riprodotta e offre il giusto supporto emotivo, soprattutto se fruita in cuffia. In definitiva, l’esperienza su Switch restituisce fedelmente l’intento autoriale del progetto, risultando una scelta eccellente per chi ama le narrazioni intime da vivere anche in mobilità.

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La recensione

7.5 Il voto

Until Then è una visual novel profonda e sensibile, capace di toccare corde emotive genuine grazie a scrittura, ritmo e direzione artistica. Nonostante qualche limite tecnico minore, l’esperienza su Switch risulta solida e godibile, soprattutto in modalità portatile. Un piccolo grande racconto interattivo, che merita di essere vissuto fino in fondo, una scelta alla volta.

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