Hitman: World of Assassination si fonda su una struttura di gioco solida, rifinita nel tempo, che ruota attorno a missioni sand-box in cui l’approccio stealth incontra una libertà d’azione quasi assoluta. Ogni incarico si svolge in una location diversa – da enormi ambientazioni urbane a spazi più raccolti ma intricati – dove il giocatore può muoversi con discrezione, analizzare pattern comportamentali, camuffarsi, sfruttare strumenti ambientali o inventare soluzioni creative per portare a termine l’eliminazione del bersaglio. Il bello di Hitman sta proprio nella rigiocabilità: ogni missione è un piccolo puzzle open-ended, con decine di vie alternative e obiettivi secondari che stimolano la sperimentazione. Accanto all’esperienza single player, World of Assassination propone una componente online che ne amplia la longevità ma non è priva di compromessi. Tra modalità Escalation, contratti personalizzati creati dalla community e gli eventi a tempo degli Elusive Targets, l’offerta è ampia e interessante. Tuttavia, la necessità di connessione costante anche per il progresso in single player può risultare fastidiosa, specie su console portatili. Inoltre, il sistema di progressione online, pur vario, tende a diventare grindoso nel lungo periodo. Il bilanciamento tra immediatezza dell’azione e profondità strategica resta comunque il tratto distintivo dell’opera, capace di offrire ore di gioco diversificate e sempre tese tra pazienza, osservazione e azione chirurgica.
La versione Signature Edition su Switch 2 porta l’intera trilogia di Hitman: World of Assassination girando nativamente, liberandosi finalmente dallo streaming cloud, con una conversione capace di implementare ottimamente alcune soluzione, senza convincere invece sotto altri punti di vista. Su TV la risoluzione si avvicina ai 1080p, mentre in modalità portatile raggiunge i 720p adattati al pannello LCD da 7,9″ con VRR, che aiuta non poco il discorso fluidità. Il framerate è infatti libero e non fisso, oscillando tra i 30 e i 60 fps: nelle stanze piccole si toccano spesso i 60, ma in ambienti affollati o esterni si scende a 30 fps o si sostano intorno ai 40–50 fps, soprattutto sulle versioni docked . Le particolari tecnologie dello schermo della console, invece, in modalità portatile migliorano molto la percezione della fluidità ﹣ meno aliasing, meno sfarfallio ﹣ rendendo il gameplay adeguato anche in movimento. I tempi di caricamento sono rapidi, grazie all’esecuzione nativa, mentre l’infrastruttura online non cambia: richiede sempre connessione costante per progressi, sfide e DLC, penalizzando l’esperienza offline ﹣ un compromesso che può infastidire chi gioca in mobilità pura. Dal punto di vista dei controlli, non si riscontrano supporti per touch, giroscopi o mouse aiming: il gameplay rimane fedele al setup tradizionale, senza sfruttare le novità del Joy-Con 2. Come dimostrato da Cyberpunk, un’occasione persa senza ombra di dubbio.
La recensione
Hitman: World of Assassination su Switch 2 si presenta come un porting solido e finalmente nativo, che restituisce tutta la profondità strategica della trilogia moderna grazie a buone prestazioni tecniche e tempi di caricamento ridotti. Peccato per l’assenza di supporto alle funzionalità esclusive della console, come giroscopio o touch screen, e per la richiesta continua di connessione online anche in modalità portatile. Un’esperienza comunque appagante per chi vuole portare l’Agente 47 sempre con sé, pur con qualche compromesso, augurandoci che le prossime avventura di un altro agente targato IO Interactive possano convincere fino in fondo!
