UFO 50: la recensione

Un'esperienza unica..anzi, cinquanta!

La forza di UFO 50 non sta solo nel numero impressionante di giochi inclusi, ma soprattutto nella varietà dei generi e delle atmosfere che riesce a coprire, rendendolo una vera e propria love letter alla storia del videogioco. Tra i cinquanta titoli troviamo, ad esempio, Ooze, uno shooter a scorrimento laterale che riprende i canoni dei grandi classici arcade, ma li reinterpreta con un ritmo più moderno e con una progressione pensata per sessioni brevi e intense. Accanto a esso c’è Duck Boy, un platform dallo stile cartoonesco che omaggia i grandi protagonisti dell’epoca 8-bit e 16-bit, con salti millimetrici, livelli creativi e un senso di sfida calibrato per chi cerca un’esperienza più tradizionale. Completamente diverso, invece, Demon Blade, un action-RPG dalle tinte oscure che punta su combattimenti rapidi e su una progressione leggera ma accattivante, a dimostrazione di come il progetto non si limiti al puro omaggio nostalgico, ma sappia esplorare generi più stratificati. Questi tre esempi bastano a trasmettere la portata dell’operazione: un’enciclopedia videoludica giocabile, capace di abbracciare esperienze diversissime tra loro, ma tenute insieme da un filo di passione autentica per il medium interattivo in tutte le sue forme.

Analizzare UFO 50 da un punto di vista tecnico o grafico risulta quasi superfluo, se non addirittura fuorviante. La natura stessa del progetto, infatti, non punta a stupire con poligoni all’avanguardia o effetti visivi mozzafiato, ma a riportarci indietro a un’epoca in cui la forza di un titolo risiedeva soprattutto nelle idee, nella giocabilità e nell’immediatezza. Gli sviluppatori hanno scelto consapevolmente di adottare crismi e stilemi classici, riproponendoli con rispetto e coerenza, senza forzare adattamenti che snaturerebbero lo spirito retro che anima la raccolta. Non è dunque la nitidezza delle texture o la qualità delle animazioni a fare la differenza, ma la capacità di evocare un immaginario condiviso, quello delle sale giochi e delle prime console domestiche. Più che un’analisi tecnica, UFO 50 invita a un percorso nostalgico: un viaggio guidato lungo il viale dei ricordi, che ritrova forza ed emozione proprio nella semplicità consapevole delle sue scelte stilistiche.

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La recensione

9 Il voto

UFO 50 si rivela un progetto unico e prezioso, capace di condensare cinquant’anni di storia videoludica in un’unica raccolta che trasuda passione, rispetto e creatività. Lungi dall’essere solo un esercizio nostalgico, riesce a celebrare il passato e al contempo a proporre esperienze ancora oggi divertenti, immediate e coinvolgenti. Su Switch trova terreno ideale, offrendo sessioni brevi o maratone di gioco, confermandosi come un piccolo capolavoro indie, autentica lettera d’amore al medium videoludico.

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