Per l’avventura di oggi facciamo un viaggio nel fantastico regno di Isigwere. Qui, qualcosa di antico è riemerso: le rovine vicino alla capitale Faselei hanno rivelato la presenza di un drago leggendario, e la Regina ha bisogno di eroi! Da quello che sembra un perfetto incipit per un anime fantasy parte Dragon Ruins, un dungeon crawler compatto che prende ispirazione dai roguelike classici e li distilla in una formula snella, pensata proprio per sessioni brevi ma altamente soddisfacenti. Dragon Ruins nasce come progetto per la Dungeon Crawler Jam 2024, e questa versione per Switch 2 è un’edizione migliorata.
Appena avviato il gioco, noterete che il gameplay ruota attorno a un concetto semplice ma efficace: assemblare un gruppo di quattro eroi, scelti tra otto classi disponibili, e avventurarsi nelle rovine per raggiungere la tana del drago. Non ci sono mappe infinite né sistemi complessi da gestire. È tutto ridotto all’essenziale, ma senza perdere il gusto della progressione.
Ma cosa si fa, in pratica? Si parte dalla città: qui, con un’interfaccia essenziale, si sceglie il proprio party e si entra nel dungeon! Ci ritroveremo a muoverci in un labirinto in assonometria isometrica, con sfondo nero e righe bianche a delimitare l’ambiente. Man mano che procederemo nel labirinto e sveleremo la via, ci imbatteremo in battaglie con tutto ciò di pericoloso si possa trovare in un dungeon. Ecco quindi slime, zombie, coboldi, ladri e chi più ne ha, ne metta. Queste battaglie sono sostanzialmente automatiche, ma non passive: il party da noi selezionato inizierà a combattere, ma saremo noi giocatori a decidere se affrontare i nemici o fuggire, valutando il rischio e le risorse disponibili. Ogni combattimento vinto porta esperienza e loot, che servono per salire di livello e migliorare l’equipaggiamento dal fabbro o alla gilda degli avventurieri, una volta rientrati in città. Se qualcuno del gruppo cade in battaglia, si può tornare in città e acquistare medicine per rianimarlo, oppure ricominciare il labirinto. E se si vuole evitare di rifare tutto a piedi, ci sono le comode pergamene di teletrasporto.
Una precisazione: con il termine “rientrare in città” non aspettatevi un vero e proprio ambiente in cui muovervi liberamente. In perfetta linea con la semplicità del gioco, i nostri acquisti si svolgeranno più che altro in una schermata menù, in cui dovremo selezionare l’azione da svolgere. Tutto molto facile ed essenziale, senza portare via tempo al gioco!
Il dungeon-labirinto in cui entreremo non è generato proceduralmente, ma ha abbastanza varietà da non risultare monotono nelle prime run. E quando si pensa di aver visto tutto, arriva la modalità NG+ (New Game Plus), che alza il livello di difficoltà: i mostri si presentano in gruppi più numerosi e il boss finale diventa più tosto. Una sfida pensata per chi vuole spremere il gioco fino in fondo. Le otto classi disponibili coprono gli archetipi classici: guerriero, mago, ladro, chierico e via dicendo. Ogni classe ha abilità e statistiche diverse, e la composizione del party influisce parecchio sull’andamento dell’esplorazione! Non ci sono sinergie complesse da studiare, ma scegliere un gruppo equilibrato è comunque importante. Il gioco non ti punisce se sbagli, ma ti costringe a tornare in città più spesso.
Come abbiamo accennato prima, lo stile visivo è semplice, ma non per questo poco curato: sprite pixelati, palette nette, interfaccia pulita. Non cerca di stupire, ma crea un’atmosfera coerente con il tono del gioco. Le rovine hanno quel fascino da dungeon dimenticato e nostalgico, proprio come certi vecchi giochi arcade. E nonostante questo, tutti i nemici, pur nella loro semplicità, riescono a dare un senso di minaccia.
Ma per chi è questo gioco? Dragon Ruins è perfetto per chi cerca un’esperienza rilassata, da giocare sul divano o in mobilità. Non richiede attenzione costante, non ti bombarda di tutorial o sistemi da imparare. È il tipo di gioco che si avvia quando si ha voglia di qualcosa di leggero, ma non banale. Ideale anche per chi vuole una pausa tra titoli più impegnativi.
La recensione
Dragon Ruins è uno di quei giochi che, quasi per caso e senza aspettative, riesce a sorprenderti. Non è lungo, non è profondo, ma è fatto con criterio. Le meccaniche sono semplificate al punto giusto e il loop di gioco funziona. Certo, dopo un po’ si sente il bisogno di qualche variazione in più ma nel complesso è un titolo che fa esattamente quello che promette. Se cercate qualcosa da giocare magari mentre si ascolta musica o si aspetta che la pasta bolla, Dragon Ruins è una scelta azzeccata. Non vi cambierà la vita, ma vi regalerà qualche ora di gioco piacevole. E a volte, è proprio quello che serve.