Astral Takers

Risveglia l’antica arte dell’evocazione, svela verità nascoste e dai forma alla storia con le tue scelte.

Kemco è un editore che ha costruito la propria nicchia sonora nella scena JRPG offrendo titoli che, pur venendo spesso da ambienti ibridi (mobile, store digitali), mantengono uno stile riconoscibile: sprite in pixel art, gameplay a turni, storie con magia, evocazioni, mondi fantasy. Non punta a titoli blockbuster, ma a qualcosa che parli ai nostalgici e ai giocatori che cercano sostanza più che effetto spettacolare. Le sue opere passate riflettono questo: produzione modesta, ma spesso sorretta da sceneggiature semplici ma ben costruite, personaggi caratterizzati, equilibrio di difficoltà che può variare. Con Astral Takers, le aspettative sono quelle di un gioco che prova a salire un po’ di livello: una storia che unisce evocazioni, mistero, ed elementi tattici che possano offrire al giocatore qualche variazione interessante rispetto all’offerta standard del catalogo Kemco.

In Astral Takers assumiamo il ruolo di Revyse, apprendista evocatore sotto la guida del maestro Volgrim. L’avventura comincia quando Revyse incontra Aurora, una giovane senza memoria dotata però di poteri misteriosi. Presto la storia si amplia: Echostones (artefatti di evocazione) che consentono di chiamare eroi da mondi distanti diventano oggetto del desiderio – o della paura – per diverse fazioni magiche. Tra oscuri segreti, ritorni del passato, e tensioni fra ordine e libertà, il racconto intreccia temi classici del genere: responsabilità del potere, identità, perdono, lotta contro le aspettative imposte da autorità. Le ambientazioni mischiano dungeon, città magiche, realtà alternative evocative, con atmosfera fantasy ben temperata: non drammatica al limite del gotico, ma costantemente con un alone di mistero e scoperta.

Astral Takers è un JRPG a turni / combattimenti tattici con alcune caratteristiche che cercano di innalzare l’esperienza: sistema di evocazione (“Summoning & Arrange System”) tramite gli Echostones, che permette di reclutare fino a 8 personaggi totali, ma con la squadra attiva di 4 nei combattimenti; meccaniche che anticipano le mosse nemiche, offrendo una finestra di previsione utile per preparare difese o strategie; possibilità di sostituire membri del party durante la battaglia per adattarsi all’avversario o agli imprevisti. Il gioco alterna esplorazione di dungeon, combattimenti, scoperta di loot e commercio, con momenti narrativi, dialoghi, quest secondarie. È previsto anche un meccanismo di ritirata (quando le battaglie diventano troppo difficili), per evitare frustrazione e invogliare ad affrontare con strategia. Il loop è quindi classico ma non noioso: la progressione richiede pazienza, gestione delle risorse e attenzione alla formazione del party.

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Pur con idee apprezzabili, Astral Takers mostra i limiti comuni dei titoli che nascono su mobile / store digitali: la grafica è discreta ma non memorabile — sprite ben disegnati, UI comprensibile, ma ambienti e fondali che non colpiscono per varietà o dettaglio; le animazioni sono funzionali ma spesso basilari e poco elaborate. Il comparto audio fa il suo dovere: musiche adeguate, effetti sonori onesti, ma manca un doppiaggio completo che avrebbe potuto aggiungere corpo alle scene chiave. La struttura dei dungeon, benché capace di qualche atmosfera, inizia a ripetersi dopo diverse ore, con sezioni simili e poca innovazione ambientale. Importante anche segnalare che il grinding (ripetizione delle battaglie) diventa fastidioso in certe fasi, così come la necessità di bilanciare il party con attenzione per far fronte alle sfide. Per chi cerca un’esperienza più “premium”, questi limiti possono essere un ostacolo non da poco.

La recensione

6 Il voto

Astral Takers conferma lo stile Kemco: un JRPG a turni semplice, con qualche buona idea legata agli Echostones e alle evocazioni che movimentano il loop. La trama, tra apprendisti, fazioni e misteri magici, regge e intrattiene, ma il comparto tecnico modesto, il grinding frequente e la ripetitività delle ambientazioni limitano l’esperienza. Sufficiente, ma nulla più: consigliato solo agli appassionati irriducibili del genere.

Valutazione

  • Il voto 0
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