Sonic Wings Reunion: la recensione

Un ritorno ai cieli degli anni ’80, tra Top Gun, pixel e adrenalina: Sonic Wings Reunion riporta in quota il mito degli shooter verticali.

C’erano anni in cui il rombo dei jet e un paio di Ray-Ban a goccia bastavano per sentirsi eroi dei cieli. L’epoca di Top Gun, delle sale giochi e dei cabinati che profumavano di sfida: joystick in mano, occhi sullo schermo, un colpo e sei giù. In quell’epoca alla quale guardiamo sempre con nostalgia, nacque Sonic Wings – o Aero Fighters per l’Occidente – che seppe unire l’adrenalina di saghe come 1942 o Raiden alla fantasia giapponese. Oggi Sonic Wings Reunion su Nintendo Switch riaccende quel sogno a 16 bit. Gli shoot ’em up a scorrimento verticale – o “shmup”, per i puristi – indubbiamente hanno segnato un’epoca. In quell’epoca d’oro nacque anche Sonic Wings, noto in Occidente come Aero Fighters, una serie che seppe unire il gusto arcade nipponico all’ironia e alla varietà dei personaggi, diventando una piccola icona per chi amava sfidare il cielo. Oggi, dopo anni di silenzio, il brand torna a volare con Sonic Wings Reunion su Nintendo Switch, un’operazione che mescola nostalgia e rinnovamento, nel tentativo di ridare ossigeno a un genere che, pur di nicchia, continua a sopravvivere grazie alla dedizione dei fan. Questo nuovo capitolo nasce dalla collaborazione tra Success, Hamster Corporation e parte del team storico dei vecchi Sonic Wings. L’intento è chiaro: non un semplice revival, ma un ritorno “autentico”, capace di conservare lo spirito arcade dell’originale aggiornandolo alle possibilità moderne. La storia, come da tradizione, è giusto un pretesto per prendere il volo e lanciarsi in battaglia. Siamo nel classico futuro indefinito, l’anno 20XX, e il mondo è sotto attacco da parte dell’organizzazione Fata Morgana, che ha preso il controllo delle più potenti armi militari del pianeta. A opporsi ci pensa il gruppo d’élite Project Blue, una squadra internazionale di piloti che si lancia nella mischia a bordo di caccia supertecnologici. Una trama che si prende giusto il tempo di offrire una cornice per l’azione, tra caricature patriottiche e strizzate d’occhio alla serie storica, con un tono volutamente sopra le righe che non si prende mai troppo sul serio.

Il cuore, come sempre, è il gameplay. Sonic Wings Reunion riprende la formula classica dello shoot ’em up verticale a livelli, fatta di otto stage che conducono il giocatore attraverso scenari sparsi in tutto il mondo. Si decolla sopra città futuristiche, deserti e basi nemiche, affrontando ondate sempre più fitte di avversari e un susseguirsi di boss spettacolari, vecchia scuola nel design ma sempre efficaci nel mettere alla prova i riflessi. Ogni pilota ha il proprio velivolo, con caratteristiche uniche in termini di velocità, potenza e tipo di proiettile. È questa varietà di approcci a dare al gioco una buona dose di rigiocabilità: c’è chi preferirà la potenza bruta, chi la rapidità, chi ancora le armi a diffusione o a ricerca automatica. Alcuni personaggi, poi, hanno un tono volutamente caricaturale, come da tradizione della serie, e contribuiscono a quell’atmosfera a metà tra il comico e il militare che ha sempre reso Sonic Wings qualcosa di più leggero e stravagante rispetto ad altri shooter più seriosi. La curva di difficoltà è calibrata con cura, offrendo varie impostazioni per adattarsi a tutti i tipi di giocatori. È qui che Sonic Wings Reunion mostra la sua doppia anima: accessibile per chi vuole riscoprire il gusto arcade senza frustrazione, ma ancora in grado di offrire sfide serrate a chi vive di punteggi e precisione al millimetro. La fluidità dell’azione è buona, e su Switch il gioco gira stabile anche nei momenti più caotici, con centinaia di proiettili sullo schermo. L’uso della modalità TATE (cioè il gioco in verticale, ruotando fisicamente la console o lo schermo) è una chicca per gli appassionati, restituendo il feeling da cabinato che molti ricordano con affetto. In modalità portatile l’esperienza è comoda, anche se la dimensione ridotta dello schermo può rendere più difficile leggere l’azione nei momenti più intensi. In modalità docked, invece, il titolo brilla di più, soprattutto se si ha un display che può ruotare, offrendo un’esperienza il più vicina possibile a quella originale. Sul fronte grafico, Sonic Wings Reunion resta fedele alla sua identità retrò. Non aspettatevi rivoluzioni visive o filtri moderni in stile remake: abbiamo una pixel art pura che strizza l’occhio agli anni Novanta. Tuttavia, la resa generale è pulita e le animazioni fluide, anche se, inutile negarlo, il peso degli anni passati tende a sentirsi.

La colonna sonora riprende temi classici della serie e li mescola a nuove tracce, tutte caratterizzate da un ritmo frenetico che accompagna perfettamente il gameplay. L’opzione di personalizzare la playlist – scegliendo se ascoltare i brani originali o le versioni remixate – è una trovata davvero gradita. Gli effetti sonori, dal fragore delle esplosioni al fuoco delle mitragliatrici, sono nitidi e convincenti, e contribuiscono a creare quella sensazione di costante tensione e soddisfazione che ogni buon shooter dovrebbe trasmettere. Dove Sonic Wings Reunion mostra qualche limite è invece nella sua natura inevitabilmente “di nicchia”. Pur con il tentativo di aggiornare l’esperienza, il gioco rimane fedele a un modello di design che oggi può risultare rigido a chi non è cresciuto con questo tipo di sfida. L’assenza di modalità online, ad esempio, si fa sentire: la co-op locale è sempre piacevole, ma una componente competitiva in rete avrebbe dato nuova linfa al titolo e ampliato la sua longevità. Inoltre, il sistema di punteggi, pur classico, non introduce particolari innovazioni: chi cerca meccaniche moderne come combo, moltiplicatori o ranking dinamici potrebbe trovarlo un po’ troppo ancorato al passato. Sonic Wings Reunion non tenta di reinventare lo shoot ’em up, ma di celebrarlo, con rispetto e precisione. Su Switch, poi, la formula funziona tutto sommato bene: l’immediatezza dei comandi, la portabilità e il formato verticale si sposano alla perfezione con la filosofia “pick up and play”.

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La recensione

6 Il voto

Sonic Wings Reunion è un omaggio sincero ma un po’ troppo ancorato al passato. Il fascino arcade e l’ironia della serie restano intatti, ma il gameplay tradizionale e la mancanza di vere novità lo rendono appetibile solo agli irriducibili del genere. La modalità TATE e la colonna sonora personalizzabile sono chicche per i puristi, ma non bastano a farlo spiccare nel panorama attuale. Su Switch funziona, diverte a tratti, ma raramente sorprende: un volo piacevole, senza turbolenze né acrobazie memorabili.

Valutazione

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