Switch 2: Atelier Ryza Secret Trilogy Deluxe Pack: la recensione

Edizione definitiva della serie "Secret", "Atelier Ryza: Secret Trilogy DX" presenta nuove storie, personaggi giocabili e funzionalità tutte da scoprire!

Per oltre vent’anni Gust Co. Ltd. ha rappresentato un punto di riferimento per gli amanti dei JRPG a forte componente artigianale, distinguendosi con la serie Atelier per un approccio più intimo e riflessivo rispetto ai grandi colossi del genere. Nata e cresciuta nell’orbita PlayStation, la saga ha progressivamente spostato il proprio baricentro verso Nintendo Switch, trovando nella natura ibrida della console un terreno ideale per la sua formula fatta di esplorazione, alchimia e quotidianità. Con l’arrivo del 2025, Gust consolida definitivamente questo legame: il 13 novembre debutta infatti Atelier Ryza: Secret Trilogy Deluxe Pack, disponibile sia per Switch 1 che per Switch 2.
Il pacchetto raccoglie e rimasterizza l’intera trilogia dedicata a Reisalin “Ryza” Stout, la protagonista che più di ogni altra ha incarnato la rinascita del franchise. Si tratta di un’edizione DX completa di tutti i DLC principali, nuovi costumi, funzioni migliorate e contenuti extra che arricchiscono la narrazione di ogni capitolo.
Una sorta di “anello di chiusura” per un ciclo che ha segnato il passaggio generazionale di Gust verso l’universo Nintendo, rappresentando insieme un tributo ai fan e un ponte verso la prossima evoluzione tecnica e artistica della serie.

La trilogia dedicata a Reisalin “Ryza” Stout rappresenta l’arco narrativo più riconoscibile e popolare dell’intera saga Atelier. Ambientata nell’universo delle “Secret Series”, la storia segue la crescita personale di una giovane ragazza di campagna curiosa e irrequieta, che sogna di abbandonare la routine quotidiana del suo villaggio per esplorare il mondo e imparare l’arte dell’alchimia. Da questo desiderio prende forma una narrazione che unisce amicizia, scoperta e formazione interiore, intrecciando il tono spensierato tipico della serie a momenti più maturi e contemplativi. La trilogia – composta da Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout, Lost Legends & the Secret Fairy e Alchemist of the End & the Secret Key – evolve il tono e l’orizzonte narrativo con ogni capitolo: si parte dall’iniziazione di Ryza come alchimista, per poi esplorare la costruzione di legami, la scoperta di antichi misteri e, infine, la riflessione sulla memoria e sull’eredità. Il Deluxe Pack non si limita a riunire i tre episodi, ma li arricchisce con nuovi personaggi giocabili, missioni inedite e scene extra che fanno da ponte tra gli eventi del primo e del secondo capitolo, ampliando la caratterizzazione dei comprimari e aggiungendo sfumature emotive alla protagonista. È un’occasione per ripercorrere l’intero viaggio di Ryza come un unico racconto coerente e completo, concepito per consolidare la sua figura di eroina simbolo della nuova identità di Gust su piattaforme Nintendo.

Sul piano ludico, la Secret Trilogy rappresenta l’evoluzione più accessibile e moderna della formula Atelier: un mix calibrato di esplorazione leggera, crafting profondo e combattimenti a turni dinamici. Ciascun capitolo arricchisce la base comune con variazioni e migliorie, ma il cuore rimane l’equilibrio tra il raccogliere materiali, combinarli nel calderone alchemico e usarli per creare armi, oggetti o ingredienti sempre più potenti. Il sistema di alchimia a nodi — intuitivo ma denso di sfumature strategiche — rimane il perno dell’esperienza, affiancato da un combat system ibrido a tempo attivo, in cui ogni azione contribuisce a mantenere il ritmo e la tensione senza mai rinunciare alla tattica. Il pacchetto Deluxe introduce alcune funzioni DX, come la modalità “Custom Combat”, nuovi costumi, opzioni di personalizzazione estetica e una selezione di personaggi aggiuntivi utilizzabili nei tre episodi. Questi extra espandono la rigiocabilità, ma non alterano in modo sostanziale l’impianto originale. Dal punto di vista tecnico e strutturale, le tre esperienze restano fedeli ai titoli nati su piattaforme precedenti: parliamo di porting solidi ma non rivoluzionari, dove si percepisce più la volontà di offrire un compendio celebrativo che un vero salto generazionale. Le migliorie di caricamento e fluidità su Switch 2 non bastano a nascondere la natura “di transizione” di questa operazione, che sembra fungere da antipasto per futuri progetti Gust nativi della nuova console, capaci di spingere più a fondo le potenzialità grafiche e narrative del franchise.

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