Full Metal Schoolgirl si inserisce nel solco delle produzioni action nipponiche sopra le righe, facendo leva su un’estetica anime estrema e su un immaginario volutamente provocatorio, che mescola satira sociale, cyberpunk e violenza cartoonesca. Sviluppato da Yuke’s e pubblicato da D3Publisher, il titolo arriva su Nintendo Switch 2 come parte di quella fascia di giochi “mid-tier” pensati per colpire l’attenzione più con il concept che con ambizioni produttive di alto profilo. Ambientato in un futuro distopico dominato da un capitalismo feroce, Full Metal Schoolgirl mette il giocatore nei panni di una studentessa cyborg decisa a scalare un grattacielo corporativo armata fino ai denti. L’operazione è chiara: offrire un action immediato, rumoroso e senza troppi filtri, capace di divertire sul breve periodo, pur senza nascondere fin da subito una certa natura derivativa e una profondità ludica limitata.
La cornice narrativa di Full Metal Schoolgirl è volutamente sopra le righe e caricaturale, costruita come una satira feroce del mondo corporate e delle sue derive più disumanizzanti. In un futuro prossimo dominato da megacorporazioni senza scrupoli, un imponente grattacielo diventa il simbolo di un potere oppressivo fatto di gerarchie ferree, sfruttamento e controllo totale. La protagonista, una studentessa trasformata in cyborg da una misteriosa organizzazione, incarna la ribellione giovanile portata all’estremo: un’eroina armata di lame rotanti, mitragliatrici e innesti meccanici, pronta a farsi strada piano dopo piano tra impiegati mutanti e dirigenti grotteschi. Il racconto procede in modo frammentario, affidandosi più all’estetica, ai dialoghi taglienti e a brevi intermezzi narrativi che a una vera costruzione drammaturgica. Il tono è dichiaratamente pulp e ironico, spesso vicino alla parodia, con una rappresentazione volutamente eccessiva della violenza e dei cliché anime. Se da un lato l’ambientazione riesce a caratterizzare con decisione l’identità del gioco, dall’altro la narrazione resta funzionale all’azione, senza mai ambire a una reale profondità tematica, limitandosi a fare da sfondo a un’esperienza che punta soprattutto sull’impatto immediato.

Sul piano ludico Full Metal Schoolgirl si configura come un action a struttura arcade, fortemente incentrato su combattimenti rapidi e ripetitivi, pensati per essere affrontati in brevi sessioni. Il cuore dell’esperienza è rappresentato dall’assalto verticale al grattacielo, suddiviso in livelli relativamente compatti, ciascuno popolato da ondate di nemici sempre più aggressivi e da occasionali boss fight dal taglio volutamente grottesco. La progressione è lineare e scandita da un ritmo serrato, che alterna fasi di pura azione a brevi momenti di transizione narrativa. Il sistema di combattimento è semplice ma immediato: attacchi corpo a corpo, armi da fuoco integrate negli innesti cibernetici e schivate rapide costituiscono un set di mosse accessibile, che non richiede grande apprendistato ma riesce comunque a restituire una discreta sensazione di potenza. Con il procedere dei livelli si sbloccano potenziamenti e nuove abilità, utili più a variare leggermente l’approccio che a stravolgere il gameplay, mantenendo l’esperienza su binari volutamente ripetitivi. È una struttura che punta tutto sull’impatto visivo e sull’adrenalina, sacrificando profondità e varietà, ma che risulta coerente con l’anima dichiaratamente “mid-budget” del progetto e con la sua vocazione da action leggero e senza troppe pretese.

Dal punto di vista tecnico, Full Metal Schoolgirl su Nintendo Switch 2 si colloca in una fascia interlocutoria, coerente con la natura mid-budget del progetto. Il colpo d’occhio generale è discreto: modelli dei personaggi stilizzati, animazioni volutamente sopra le righe e un uso marcato di colori saturi contribuiscono a definire un’identità visiva riconoscibile, pur senza ambizioni di alto profilo. La risoluzione appare adeguata sia in modalità docked sia in portatile, con un’immagine complessivamente pulita, anche se non mancano texture semplici e ambienti piuttosto spogli, soprattutto nelle sezioni più ripetitive del grattacielo. Le prestazioni si mantengono generalmente stabili, con un frame rate che oscilla attorno ai 30 fps, sufficiente per un action di questo tipo ma non sempre impeccabile nei momenti più concitati, quando a schermo si accumulano numerosi nemici ed effetti. In questi frangenti si percepiscono lievi cali di fluidità, mai realmente compromettenti ma indicativi di un’ottimizzazione non del tutto rifinita. I caricamenti risultano rapidi e ben mascherati dalla struttura a livelli, mentre l’implementazione delle specificità di Switch 2 – come eventuali controlli avanzati o feature esclusive – resta piuttosto marginale. Nel complesso, una resa tecnica funzionale, che fa il suo dovere senza però sfruttare appieno le potenzialità della nuova console Nintendo.

La recensione
Titolo caciarone, ideale per gli amanti della tradizione del publisher ma senza dubbio non sufficientemente raffinato, sul versante tecnico ma non solo, per soddisfare i palati più esigenti. Se siete alla ricerca di un'esperienza divertente proprio perché capace di galleggiare su un livello di superficialità videoludica, Full Metal Schoolgirl è il vostro gioco di Natale!









