Nel dettaglio, le partite combinano azione in tempo reale e gestione strategica, mantenendo quella struttura ibrida tra calcio e gioco di ruolo che da sempre caratterizza la serie. L’azione sul campo non scorre mai in modo completamente libero: ogni incontro tra portatore di palla e avversario attiva dei duelli mirati, momenti in cui il tempo rallenta e il giocatore è chiamato a prendere decisioni rapide, scegliendo se puntare sull’attacco, proteggere il pallone o tentare un intervento difensivo. Questi scontri rappresentano il fulcro del sistema di gioco e determinano il ritmo delle partite, spezzando la continuità dell’azione in favore di una lettura più ragionata delle situazioni. Quando l’azione si avvicina all’area, il gioco entra in una vera e propria fase di stasi (attivabile col tasto X), in cui si decide se tentare la conclusione, cercare un passaggio o affidarsi a una tecnica speciale, mentre la squadra avversaria prova a organizzare la propria risposta difensiva. L’esito di questi incontri/scontri viene solitamente risolto tramite un rapido confronto tra le stats dei contendenti, salvo situazioni particolari o casuali, o salvo nostri grossolani errori, l’esito del duello è spesso scritto ancora prima di iniziare. Le tecniche speciali restano l’elemento più iconico dell’esperienza, tra tiri spettacolari, interventi difensivi e parate fuori scala che consumano una risorsa condivisa da tutta la squadra. Questa barra, che si riempie attraverso azioni positive come passaggi riusciti, contrasti vinti o buone letture difensive, impone una gestione attenta: abusare delle mosse più potenti può lasciare la squadra scoperta nei momenti decisivi. Le tecniche possono inoltre essere concatenate o potenziate grazie a sinergie tra giocatori, rendendo la composizione del team e il posizionamento in campo elementi tutt’altro che secondari. Anche la fase difensiva è più articolata rispetto al passato, con la possibilità per più giocatori di intervenire attivamente durante i duelli e non solo nel momento finale del tiro. Il portiere, dal canto suo, dispone di una resistenza che si consuma progressivamente con i tiri subiti, costringendo a valutare quando rischiare una parata standard e quando invece spendere risorse per una tecnica difensiva più efficace. A completare il quadro intervengono le tattiche di squadra, attivabili in determinati momenti della partita per fornire bonus temporanei o alterare l’equilibrio del match. Nel complesso, Victory Road propone partite che non si risolvono solo con l’abilità nei comandi, ma premiano pianificazione, gestione delle risorse e capacità di leggere l’inerzia dell’incontro, restituendo un calcio fortemente stilizzato ma sorprendentemente profondo.

Sul piano grafico Inazuma Eleven: Victory Road mantiene uno stile fortemente riconoscibile, fedele all’estetica colorata e cartoonesca della serie, con personaggi dal design espressivo e ambientazioni ricche di dettagli che variano tra scuole, città e stadi. I modelli 3D dei giocatori sono ben definiti, con animazioni fluide che rendono credibili le tecniche speciali e gli scontri in campo, mentre le cutscene e i momenti dialogati conservano un tratto più stilizzato, quasi da anime, che enfatizza espressioni e movimenti in maniera volutamente esagerata ma coerente con il tono della saga. Il comparto audio segue lo stesso filone: le musiche sono energiche e ritmate, con temi che accompagnano le partite e altre situazioni di gioco, alternando brani più epici durante gli scontri chiave a motivi più leggeri nelle fasi esplorative. Ci viene inoltre data la possibilità di scegliere quali motivi applicare come sottofondo di alcune fasi, come gli allenamenti speciali ad esempio. Le voci dei personaggi sono presenti nei momenti principali e contribuiscono a dare personalità a ogni membro della squadra, mentre gli effetti sonori – dal rumore del pallone ai colpi speciali – enfatizzano la spettacolarità delle azioni senza mai risultare invadenti.

Inazuma Eleven: Victory Road emerge come un ritorno significativo per la saga, concretizzando anni di attesa in un titolo che espande l’identità classica della serie e la aggiorna per un pubblico moderno. Il lancio nel tardo 2025 segna la fine di un lungo ciclo di ritardi e la rinascita di Inazuma Eleven, con una storia originale ambientata vari decenni dopo gli eventi dei titoli precedenti. La scelta di un protagonista non giocatore in campo e di un approccio narrativo più riflessivo riflette una volontà di evolvere il tono della serie. L’esperienza ludica mantiene l’ibridazione tra RPG e calcio, con meccaniche che richiedono strategia e gestione delle risorse, pur mantenendo l’energia e lo stile visivo tipico del franchise. La dinamica di campo è allo stesso tempo molto profonda ma non così complessa da risultare di ostacolo al primo approccio. Complessivamente una piccola gemma in grado di soddisfare sia i fan di lunga data sia i nuovi giocatori in cerca di un calcio RPG distintivo.
La recensione
Inazuma Eleven si è fatto attendere tanto, forse troppo, ma è uno di quei casi in cui è davvero valsa la pena di attendere. Victory Road è un gioiellino, curato sotto ogni punto di vista. Gli si perdona anche una certa prolissità, soprattutto nelle fasi iniziali, dato che poi il titolo prende letteralmente il volo. Le partite sono profonde ma non complesse, sicuramente in grado di dare grande soddisfazione sia sul piano tecnico che tattico. Graficamente il titolo è pomposo e ridondante quanto basta, una ricchezza che anche in questo caso da un pieno senso di appagamento. Ancora una volta Level - 5 gonfia la rete!











