Negli anni ’90, la rivalità tra SEGA e Nintendo non era solo una questione di marketing: rappresentava una vera e propria frattura ideologica nel modo di concepire il videogioco. Mario e Sonic erano gli alfieri di due mondi opposti, due mascotte carismatiche che incarnavano approcci ludici e filosofie aziendali divergenti. Ma con l’uscita di scena della Dreamcast e la conseguente rinuncia di SEGA al mercato hardware, qualcosa è cambiato per sempre. I due ex rivali hanno iniziato a collaborare, e paradossalmente proprio Sonic — un tempo volto dell’antitesi nintendiana — è oggi una presenza stabile nel parco titoli della casa di Kyoto. Le Olimpiadi, con i crossover sportivi tra Mario e Sonic, hanno sancito simbolicamente questa nuova alleanza. Ora, con Sonic x Shadow Generations disponibile anche su Switch 2 fin dal lancio, SEGA rafforza ulteriormente questo legame, proponendo un progetto che rielabora uno dei titoli più apprezzati della serie con un focus narrativo e strutturale rinnovato, a partire da uno dei personaggi più amati e controversi del suo universo: Shadow.
Il primo passo di Sonic nel mondo Nintendo fu un evento epocale: Sonic Adventure 2 Battle su GameCube fu uno dei primi titoli third-party a segnare la fine della “console war” tra SEGA e Nintendo. Il porcospino blu, simbolo dell’antitesi nintendiana, varcava il Rubicone, entrando nel roster della casa che aveva sempre combattuto. Fu solo l’inizio: il GameCube accolse anche Sonic Mega Collection e Sonic Heroes, mentre con Wii e DS l’alleanza si rafforzò. Sonic and the Secret Rings, Black Knight e soprattutto i crossover Mario & Sonic alle Olimpiadi rappresentarono una sinergia commerciale e creativa inedita. Sul fronte portatile, Nintendo DS ospitò addirittura Sonic Chronicles: The Dark Brotherhood, un RPG sviluppato da BioWare, testimonianza di una voglia di sperimentare e diversificare. Con Wii U e 3DS il trend proseguì, seppur con alti e bassi. L’arrivo di Switch consolidò definitivamente l’approccio aperto, pienamente multipiattaforma: Sonic Mania, Sonic Forces e Frontiers hanno trovato spazio e successo anche sull’ibrida di Nintendo. E ora, con Switch 2, SEGA conferma l’importanza della piattaforma con un’uscita simultanea e curata di Sonic x Shadow Generations.
Sonic Generations nasceva nel 2011 come celebrazione del ventesimo anniversario del porcospino blu, un progetto pensato per unire passato e presente in un’unica, spettacolare corsa. Il cuore del gioco era la contrapposizione tra due incarnazioni di Sonic: il “Classic” Sonic, tarchiato e silenzioso, protagonista di livelli in puro stile 2D a scorrimento laterale, e il “Modern” Sonic, più slanciato, loquace e agile, calato in fasi tridimensionali ad alto tasso adrenalinico, ispirate agli episodi più recenti. La struttura alterna questi due approcci all’interno di reinterpretazioni iconiche di storici livelli della saga – da Green Hill Zone a City Escape – rimodellandoli in base allo stile del personaggio selezionato. La versione Switch 2 ripropone questa formula vincente con una veste grafica rinnovata e più fluida, preservando l’omaggio rispettoso al passato e l’entusiasmo del presente in un’esperienza dal ritmo serrato e nostalgico. Un’alternanza che, da sempre, non ha convinto sino in fondo, proprio per l’apparente mancanza di una certa coerenza di level design, pur risultando a tratti piuttosto simpatica e soddisfacente.