GRADIUS ORIGINS: la recensione

Si trasforma in un razzo missile..?

Negli ultimi anni l’industria videoludica ha riscoperto con forza il fascino delle proprie radici, riportando in auge titoli e saghe storiche attraverso raccolte che si pongono più come operazioni di celebrazione che di reale innovazione. Si tratta di prodotti che, il più delle volte, si limitano a proporre episodi classici in forma rimasterizzata o appena adattata alle macchine odierne, con l’aggiunta di alcune comodità moderne come i salvataggi rapidi o le funzioni di rewind. Una formula semplice ma efficace, capace di intercettare due pubblici differenti: i veterani cresciuti con le monete inserite nei cabinati arcade e i nuovi giocatori, curiosi di scoprire un patrimonio storico spesso solo letto nei libri o nei forum specializzati. In questo contesto si colloca Gradius Origins, che Konami affida alle cure tecniche di M2, studio ormai maestro nella riproposizione rispettosa ma funzionale di grandi classici.

Per comprendere il peso di questa operazione bisogna ricordare la rilevanza di Gradius nella storia del videogioco. Nato in sala giochi nel 1985, il titolo di Konami fissò un canone per gli shoot ’em up a scorrimento orizzontale, introducendo un sistema di potenziamenti ancora oggi ricordato come tra i più ingegnosi e influenti. Da quel primo successo derivarono seguiti come Gradius II (1988) e Gradius III (1989), che alzarono ulteriormente l’asticella tecnica e ludica del genere, imponendo un livello di difficoltà leggendario. Parallelamente, spin-off come Salamander (1986) e il successivo Life Force mostrarono la versatilità del brand, con esperimenti a scorrimento verticale e varianti grafiche capaci di arricchire la formula. Negli anni successivi la serie ha proseguito con alterne fortune, fino a diventare un simbolo per gli appassionati, una sorta di paradigma che definisce cosa significhi affrontare uno shoot ’em up vecchia scuola: duro, punitivo ma gratificante.

Gradius Origins raccoglie e valorizza questa eredità, proponendo una selezione di sei titoli storici più un inedito, per un totale di ben diciotto versioni differenti, comprensive delle varianti regionali. Nello specifico, troviamo Gradius, Gradius II e Gradius III nelle rispettive edizioni arcade, accanto a Salamander e Salamander II, oltre a Life Force e al vero fiore all’occhiello della raccolta: Salamander III, capitolo sviluppato per l’occasione e presentato in anteprima assoluta. Ognuno porta con sé le caratteristiche originali, dalle architetture visive al design dei livelli, fino ai leggendari boss di fine stage. A completare il pacchetto ci sono chicche per collezionisti come la rarissima Gradius III AM Show Version, mai apparsa prima su console domestica. Il tutto è arricchito da una galleria interattiva, con materiali promozionali e colonne sonore, pensata per i fan ma utile anche a contestualizzare un percorso storico trentennale.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

ARTICOLI CORRELATI

Prossimo articolo

Lascia un commento

ULTIMI COMMENTI

VIDEO

Ben tornato!

Effettua l'accesso

Crea un account!

Compila i seguenti campi per registrarti

Recupera password

Per favore, inserisci il tuo Username o la tua Email per recuperare la password.

Crea nuova Playlist