Boulder Dash 40th Anniversary è l’omaggio che i fan della serie aspettavano per celebrare i 40 anni del brand. Sviluppato da BBG Entertainment in collaborazione con gli autori originali, il gioco riunisce gli elementi classici che hanno reso celebre Boulder Dash fin dagli anni ’80: la raccolta di gemme, il pericolo delle rocce che cadono, la pressione del timer, i puzzle ambientali che richiedono riflessione e precisione. Questa edizione include non solo centoquindici? (meglio: 180) livelli nuovi, bilanciati, rifiniti, ma anche i 60 livelli classici remasterizzati (da Boulder Dash I, II e III), sei mondi completamente inediti, mondi creati dalla community e nuove meccaniche come muri che crescono, slime, generatori di nemici ed uova che schiudono creature. Il risultato è una grande celebrazione e rilancio della serie che punta a soddisfare sia i nostalgici che i nuovi giocatori.
Come nel passato, la narrativa non è il punto forte di Boulder Dash: non c’è una storia elaborata, cinica o emotivamente coinvolgente, bensì un contesto ludico mitico che ruota attorno al personaggio iconico, Rockford, che scava gallerie sotterranee per raccogliere gemme e raggiungere l’uscita prima che rocce e ostacoli diventino fatali. Non ci sono dialoghi, non ci sono cut-scene che narrino background o ricostruzioni narrative: la mitologia è quella condivisa dagli appassionati, fatta di mondi di grotte, creature minacciose (farfalle sotterranee, nemici generici che si muovono in modelli prevedibili), terreno cedevole, rocce che cadono, muraglie da evitare. Le “nuove meccaniche” introducono elementi tematici contestuali: generatori di nemici, muri che ricrescono, slime corrosivo che degrada la pietra, “eggs” che emergono come minacce. Ma tutto resta concentrato sul gameplay: l’universo narrativo serve da involucro, da scenario, non da motore di una storia vera
Il genere è quello dei puzzle-action: un classico Boulder Dash, dove ogni livello è una galleria da attraversare, con gemme da raccogliere, rocce da evitare, nemici da schivare o usare a proprio vantaggio, e la porta d’uscita da raggiungere entro il tempo limite. Il loop principale alterna livelli “classici” che puntano sulla fedeltà retrò (layout, difficoltà, meccaniche originali) e livelli moderni che mescolano elementi nuovi e sfide più elaborate. A ciò si aggiunge la modalità editor / creazione livelli, con la community che può condividere e scaricare mondi di giocatori; questo aumenta la longevità. Il sistema di stelle (1-3) per valutare la performance (tempo, gemme raccolte) incentiva il miglioramento personale. Il ritmo è spesso punitivo: alcuni livelli richiedono ripetizioni, errori, riflessione e strategie attente; la sfida è alta soprattutto nei mondi più avanzati.
Dal lato artistico, Boulder Dash 40th Anniversary fa bene il suo lavoro: la pixel art è curata, i mondi classici (C64, Atari) sono fedeli nelle palette cromatiche, e l’effetto retrò è valorizzato da filtri facoltativi come l’effetto CRT, scelta tema-opzionale gradita. I nuovi livelli moderni mescolano elementi estetici contemporanei (texture più nitide, luci più vivaci, ambienti più dettagliati) mantenendo lettura chiara del terreno, dei pericoli, delle rocce. Su Switch2, l’esperienza mostra però pecche tecniche: rallentamenti visibili quando molti diamanti o oggetti sono presenti in livello, prestazioni altalenanti nei livelli più complessi o affollati. I controlli rispondono bene, e il menu/editor/touchscreen funzionano con adeguata reattività, specialmente in modalità portatile/tabletop. Tuttavia, non è tutto oro: il frame rate non è sempre perfetto, soprattutto in situazioni dense, dove lo scrolling o l’animazione subiscono cali.
La recensione
Boulder Dash 40th Anniversary è una celebrazione riuscita, un ritorno misurato ma pieno di rispetto verso le origini del franchise. I contenuti sono abbondanti (nuovi livelli, classici, editor, comunità), il feeling retrò è preservato, e le novità introducono varietà interessante. È un titolo che parla soprattutto agli amanti del genere puzzle retrò, ma che riesce a coinvolgere anche i neofiti, grazie alla semplicità iniziale e all’aumento graduale della difficoltà. I difetti tecnici non sono trascurabili: i rallentamenti in certi casi, qualche lieve imprecisione nell’editor, e una certa ripetitività dopo molte ore. Tuttavia, nel complesso, il pacchetto offre un buon rapporto qualità/prezzo, specialmente per chi cerca qualcosa che mescoli nostalgia e gameplay solido