Simon the Sorcerer Origins: la recensione

Sarcasmo, incantesimi e un makeover magico: il ritorno del mago più svogliato di sempre!

Oggi iniziamo con un ritorno nostalgico su Switch. Simon the Sorcerer Origins arriva con il suo carico di ricordi, ma li rimescola con leggerezza, giocando con l’ironia britannica e un cuore decisamente italiano.

Chi conosce il personaggio lo riconoscerà subito: un mago sarcastico, un po’ svogliato, che negli anni ’90 ha fatto scuola nel panorama punta-e-clicca. Ma attenzione! Simon the Sorcerer Origins non è un remake, bensì un prequel, una storia nuova che racconta come tutto è cominciato. Un regalo per i fan storici, ma anche un invito per chi si affaccia per la prima volta a questo universo strampalato.

La trama prende il via nel mondo reale, dove Simon, appena espulso da scuola e costretto a traslocare con la famiglia in una nuova casa, vede la sua vita cambiare radicalmente. Un misterioso portale lo risucchia e lo catapulta in un universo magico, popolato da creature bizzarre e regole arcane. In questo nuovo mondo, Simon scopre di essere legato a un’antica profezia che parla del Primo Mago e di alcuni tomi perduti: recuperarli diventa l’unica speranza per poter tornare a casa! Il suo viaggio lo conduce sulle tracce di questo enigmatico mago, ma lungo il cammino verrà ostacolato con ogni mezzo. Alla fine dell’avventura, da ragazzino ribelle Simon evolverà in un mago sarcastico e impertinente, imparando incantesimi, affrontando enigmi e affinando il suo spirito critico. Un eroe atipico, ironico e ribelle, perfettamente in linea con il tono dissacrante della saga.

PUBBLICITÀ

Dal punto di vista del gameplay, Simon the Sorcerer Origins è una vera e propria lettera d’amore al genere punta-e-clicca. Esplorazione, dialoghi, enigmi, oggetti da combinare: c’è tutto quello che ci si aspetta, ma con qualche accorgimento moderno. La navigazione è intuitiva, i comandi sono immediati e il sistema di indizi contestuali evita di bloccarsi per ore su puzzle troppo criptici. Non è un gioco che vuole farti sudare come un buon vecchio Monkey Island, ma nemmeno ti guida passo passo senza farti usare la testa. Per i neofiti del genere, qualche minuto di riflessione su soluzioni assurde sarà inevitabile, ma niente di impossibile: basta osservare con attenzione o aspettare che Simon ci regali un commento caustico.

La scrittura è il vero motore dell’avventura. Ironica, metanarrativa, piena di citazioni e battute che creano complicità con il giocatore. Simon commenta il mondo come se sapesse di essere in un videogioco, ma senza mai rompere davvero la quarta parete: è più un ammiccamento, un “so che lo sai” che rende tutto più divertente! L’umorismo è secco, nero, molto british, ma con quel tocco mediterraneo che tradisce le origini italiane del team. Una combinazione che funziona sorprendentemente bene. Il ritmo è volutamente altalenante: ci sono momenti in cui puoi perderti nei dialoghi solo per il gusto di ascoltare Simon insultare un troll con problemi di autostima, e altri in cui clicchi ovunque sperando che qualcosa si sblocchi. Ma è parte del fascino, indubbiamente.

Visivamente, il gioco è davvero appagante: un cartone animato in movimento. Colori saturi, linee morbide, animazioni fluide che ricordano una serie TV per ragazzi dei primi anni 2000 o addirittura un film Disney, ma con un tono narrativo molto più tagliente. Le cut scene animate sono numerose e ben realizzate, accompagnate da una colonna sonora di ottimo livello. Simon è un protagonista che funziona: ribelle, ironico, con la battuta sempre pronta e quell’aria da “non ho chiesto io di essere qui” che lo rende immediatamente simpatico. Il mondo che lo circonda è un mix di fantasy classico e nonsense surreale, popolato da creature assurde, profezie deliranti e maghi in crisi esistenziale. In definitiva, Simon the Sorcerer Origins non è solo un ritorno nostalgico, ma un nuovo inizio: un ponte tra passato e presente che dimostra come l’ironia possa essere la magia più potente di tutte.

La recensione

7 Il voto

Simon the Sorcerer Origins è un prequel decisamente ben riuscito. La scrittura ironica, il protagonista irresistibilmente sarcastico e lo stile visivo da cartone animato lo rendono un’avventura fresca e divertente, capace di conquistare sia i fan storici che i nuovi giocatori. Certo, non tutto è perfetto: qualche dialogo avrebbe potuto essere più snello e alcuni enigmi più brillanti. Ma nel complesso, Simon the Sorcerer Origins è come quell'amico che non vedi da anni e che riesce ancora a farti ridere con vecchia ironia ma nuove battute.

Valutazione

  • Il voto 0
PUBBLICITÀ

ARTICOLI CORRELATI

Lascia un commento

ULTIMI COMMENTI

VIDEO

Ben tornato!

Effettua l'accesso

Crea un account!

Compila i seguenti campi per registrarti

Recupera password

Per favore, inserisci il tuo Username o la tua Email per recuperare la password.

Crea nuova Playlist