Bleak Sword DX: la recensione

Da Apple Arcade, con furore, sfida e...una maledizione!

Esiste un mondo fatto di investimenti imponenti, team di sviluppo numerosi, budget elevati, grande magnificenza grafica…e poi all’estremo opposto quel panorama indipendente dove i progetti sono realizzati da persone singole o gruppi limitati di pochissime figure, dove la risorsa principe è il tempo investito da grandi appassionati del mezzo e dove l’occhio non è accontentato, ma al massimo solo servito. Eppure, può persino accadere che due realtà tanto diverse da apparire parallele, incapaci cioè di incontrarsi lungo il loro percorso arrivino invece a intersecare le traiettorie e a trovare punti di incontro inaspettati, ma sotto sotto non privi di giustificazione, spiegazioni logiche e, persino, motivazioni volontarie e fini specifici. È il caso di Bleak Sword DX, che incarna lo scheletro di Elden Ring, pur presentandosi in maniera assai diversa, dallo stile grafico all’ambizione, passando per le piattaforme scelte per portare avanti il proprio messaggio ludico. Scopriamo perché, lungo un viaggio di dedizione e divertimento, irto di difficoltà, ma anche di soddisfazioni.

Bleak Sword DX di Devolver Digital è stato descritto dallo stesso publisher come un “Lo-fi Elden Ring” , secondo una scelta razionale di marketing sensazionalistico, ma anche andando a svelare in maniera sincera la natura del progetto: puro, emozionante e meravigliosamente crudele, Bleak Sword DX è un gioco d’azione fantasy oscuro che sfida i guerrieri armati di JoyCon a farsi strada attraverso campi di battaglia compatti e maledetti strutturati a diorama in una serie di incontri elettrizzanti con creature meravigliosamente crudeli. Attraverso dodici capitoli intensi e ricchi di atmosfera, gli eroi devono spezzare la maledizione della leggendaria Bleak Sword abbattendo ogni sorta di orribili creature in un mondo opprimente brandendo feroci armi e potenti magie. Ma bastano una ispirazione fantasy e un tono lugubre e minaccioso, per accostare un prodotto in pixel art all’apoteosi dell’open world tripla A di produzione terze parti tanto in voga sugli hardware più performanti disponibili sul mercato? Beh, certamente no…

Originariamente lanciato come esclusiva per Apple Arcade, l’avvincente titolo action Bleak Sword DX è ora disponibile su Nintendo Switch portando innanzitutto un elevato ma onesto senso di sfida nei confronti dei giocatori, che per poter proseguire lungo il percorso principale del canovaccio narrativo dovrann intensificare i propri sfrozi e sperimentare le combinazioni di mosse e armamentario a loro disposizione, nel bel mezzo del campo di battaglia. Niente viene regalato, ma sempre nel rispetto delle regole di ingaggio stabilite in maniera chiara sin dalle prime battute, attraverso un semplice, stringato, diretto tutorial che vi introdurrà alle dinamica principali del gioco, fatte tutte di combattimenti atti a sopravvivere, eliminando tutti i nemici di ogni specifico quadro. Poche azioni eseguibili tramite un sistema di controllo semplice ma efficace, studiato ad hoc per Switch rispetto all’insieme di controlli tattili della versione originale per mobile, con l’unico scopo di vincere lo scontro. Movimento, attacco, parata, schivata e il (video)gioco è fatto, per quanto riguarda gli input da assegnare da parte del giocatore. L’altra metà è ovviamente composta dalla necessità di studiare in maniera attenta e precisa il.pattern di attacco di ciascuna delle orride creature che si pareranno dinnanzi al vostro eroe, lungo un percorso di riflessi, attenzione, pazienza e reazione che ricorda davvero da vicino la dedizione che i titoli From Software richiedono da anni ai propri fruitori, con grande soddisfazione da parte degli stessi.

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