Nel panorama videoludico contemporaneo, spesso dominato da franchise miliardari e blockbuster visivamente ipertrofici, è il settore indipendente a farsi carico della sperimentazione più ardita e della spinta innovativa più sincera. Qui, dove budget e aspettative commerciali sono spesso contenuti, si apre lo spazio per ibridazioni coraggiose, contaminazioni di genere e visioni autoriali che rifuggono la classificazione tradizionale. Dai roguelike narrativi ai platform contemplativi, passando per RPG con meccaniche mutuate dai tabletop o romanzi interattivi dalla spiccata carica politica, l’indie si conferma il terreno più fertile per l’esplorazione di nuove forme di racconto, estetica e gameplay. È in questa zona franca, in cui identità di genere ludico e poetiche visive si fondono con libertà creativa, che fioriscono titoli come Citizen Sleeper, capaci di sfidare definizioni semplicistiche e di restituire al medium una complessità tematica ed emotiva che il mainstream raramente osa affrontare.
Nato nel 2022 dalla mente di Gareth Damian Martin e pubblicato sotto l’etichetta indie Fellow Traveller, Citizen Sleeper si è subito distinto come una delle gemme più luminose del panorama videoludico indipendente. Ambientato a bordo della stazione spaziale Erlin’s Eye, il gioco intrecciava una struttura da RPG cartaceo con un impianto narrativo profondo e stratificato, dove il destino del protagonista—un “sleeper”, ovvero un’intelligenza artificiale cosciente in un corpo sintetico—era scandito dal lancio di dadi e dalla gestione ciclica di risorse, tempo e relazioni. Il minimalismo stilistico dell’interfaccia, l’estetica ispirata al cyberpunk più sobrio e la scrittura raffinata contribuirono a un’esperienza originale e difficile da etichettare. Accolto con entusiasmo da critica e pubblico per la sua carica emotiva, l’approccio etico e il worldbuilding coerente e suggestivo, il primo Citizen Sleeper ha aperto la strada al sequel Starward Vector, disponibile ora per Nintendo Switch, con l’ambizione di espandere quell’universo narrativo e meccanico verso nuove, rischiose rotte.
Citizen Sleeper 2: Starward Vector si apre in medias res, spingendo il giocatore in una fuga disperata attraverso la Starward Belt, un frammentato arcipelago di habitat spaziali disseminati in un remoto sistema orbitale. Il protagonista è ancora una volta uno Sleeper—una mente umana digitalizzata e caricata su un corpo sintetico—ma non lo stesso del primo capitolo. Questa nuova incarnazione porta con sé cicatrici profonde: un recente passato segnato da servitù forzata sotto il giogo di Laine, il carismatico ma spietato leader di una gang locale, e un tentativo fallito di riscrivere il proprio stesso codice per riconquistare la libertà. Il risultato? Un corpo difettoso, la memoria fratturata, e una taglia sulla testa. A bordo di una vecchia nave Rig rubata, l’unico alleato è Serafin, altro fuggitivo e pilota fidato. Il mondo di gioco si articola tra hub, stazioni, rottami orbitanti e avamposti minerari, ognuno abitato da personaggi con storie proprie, sfide e ideologie. La narrazione si snoda tra contratti pericolosi, incontri fortuiti e scelte morali pesanti, dipingendo una visione spietata ma vibrante della sopravvivenza ai margini di un sistema in rovina.