Xbox Series S: Blades of Fire: la recensione

Molto tempo fa, il mondo era governato da una razza di potenti giganti, noti come i Falciatori. Con la loro saggezza, regnarono su un'epoca di magnificenza e meraviglia, finché non scoppiò una guerra devastante e la loro civiltà cadde in rovina.

THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi l’avventura è di marca spagnola, con il nuovo action di Mercury Steam!

Quando si parla di MercurySteam, si parla di uno studio europeo che ha saputo guadagnarsi il rispetto di pubblico e critica attraverso un percorso coraggioso, fatto di visione artistica e competenza tecnica. Fondata a Madrid nei primi anni 2000, la software house spagnola ha iniziato con progetti propri come Clive Barker’s Jericho, ma è esplosa sulla scena internazionale quando Konami le ha affidato il compito – delicatissimo – di riportare in auge Castlevania con Lords of Shadow nel 2010. Un’impresa non da poco, eppure riuscita grazie a un’elegante fusione tra mitologia gotica e action moderno, con un’estetica potente e una narrativa ambiziosa. Da lì, MercurySteam ha continuato a consolidarsi, culminando nella collaborazione con Nintendo per Metroid: Samus Returns e poi Metroid Dread, vincitore del TGA 2021 come miglior gioco d’azione. Un curriculum che racconta molto: MercurySteam è uno di quei team capaci di lavorare con i grandi nomi senza rinunciare alla propria identità.

Con il loro nuovo progetto, MercurySteam firma un universo inedito che affonda le radici in un’epica ancestrale, dove mitologia e rovina convivono sotto il segno del metallo. Al centro della narrazione troviamo The Forgers, una razza primordiale di giganti, un tempo sovrani incontrastati di un mondo ora spezzato. Dalla loro caduta nasce The Steel, un sapere arcano che diventa retaggio degli umani, nuovi custodi di un potere tanto meraviglioso quanto pericoloso. In questo contesto prende forma la figura di Aran de Lira, giovane guerriero segnato da un passato tragico, chiamato a confrontarsi con la tirannia della Regina Nerea, sovrana corrotta capace di pietrificare le armi nemiche, ribaltando il dono degli antichi contro chi lo aveva ereditato. Il viaggio di Aran lo condurrà attraverso un regno lacerato dal conflitto e dalla magia, accompagnato dall’erudito Adso de Zelk, monaco dell’Abbazia di Egion, custode del travel book, un compendio vivente che documenta nemici, enigmi e antichi testi. Tra rovine dimenticate e poteri sigillati, MercurySteam plasma un mondo che parla la lingua dell’epica, senza rinunciare alla complessità del dramma umano.

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Il cuore pulsante del nuovo titolo MercurySteam batte in un gameplay che fonde actionRPG e componente tattica, senza dimenticare l’eredità metroidvaniana cara allo studio. Aran de Lira si muove in ambienti semi-aperti che alternano fasi di esplorazione libera a sezioni più lineari, scandite da combattimenti intensi contro nemici diversificati e boss dall’impatto scenico notevole. Il sistema di combattimento privilegia la lettura dei pattern e la gestione delle risorse: le armi hanno una durabilità (375 punti vita), così come l’equipaggiamento difensivo, che mostra un’efficacia variabile (es. Edge effectiveness al 24%, Armour al 60%). A fianco dell’azione pura, spicca la presenza di Adso, non solo narrativamente ma anche ludicamente rilevante: agisce come supporto strategico, aggiornando il travel book con le debolezze dei nemici e aiutando nella risoluzione di enigmi ambientali. Ed è proprio qui che il titolo prende una piega più riflessiva: sparsi nei livelli si trovano meccanismi da decifrare, scritture arcane da tradurre, percorsi nascosti da sbloccare, in perfetto stile puzzle-platforming. L’assenza di un vero sistema open world viene compensata da una struttura stratificata e interconnessa, che premia l’esplorazione e l’attenzione ai dettagli, nel solco della miglior scuola del genere.

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