Switch 2: Donkey Kong Bananza: la recensione

Spacca! Esplora! Bananza!

Donkey Kong Bananza segna un deciso cambio di passo rispetto agli ultimi capitoli del franchise, abbracciando con convinzione la struttura del platform tridimensionale open-world e aprendosi a una varietà ludica fino a oggi inedita per il personaggio. Il titolo, infatti, si distacca per respiro, ambizione e sensazione di gioco dai Country in 2.5D come Tropical Freeze, ampliando e potenziando diversi elementi già sperimentati da Super Mario Odyssey. Il loop si incentra sull’esplorazione libera di macro-aree ambientali ricche di segreti, sfide dinamiche e collezionabili: da qui l’ispirazione diretta a Banjo-Kazooie, con decine di oggetti da raccogliere, suddivisi in famiglie e categorie con obiettivi multipli, da potenziamenti a progressioni narrative. La gestione agile e scattante del personaggio richiama il feeling dei Mario 3D, ma con l’aggiunta della potenza distruttiva tipica di Donkey Kong: si possono abbattere strutture, scatenare combo caotiche e generare effetti a catena nel mondo di gioco, in modo simile allo spirito di Donkey Konga. Il risultato è un’esperienza di gioco corposa, sorprendentemente ampia, contaminata da molteplici influenze e al contempo coerente nel suo essere frenetica, esplosiva e profondamente divertente.

Uno degli aspetti più riusciti di Donkey Kong Bananza è rappresentato dal sistema di crescita e personalizzazione del personaggio, che si sviluppa in parallelo alla progressione nel vasto mondo di gioco. Donkey può ampliare un move set già ricco e spettacolare grazie a trasformazioni uniche — alcune temporanee, altre sbloccabili in modo permanente — che gli permettono di accedere ad aree prima inaccessibili o di affrontare sfide con approcci alternativi. Insieme a queste trasformazioni, è possibile potenziare parametri come la resistenza, la forza d’impatto o abilità specifiche legate alla mobilità o all’interazione ambientale, offrendo un alto grado di personalizzazione e libertà di approccio. Il mondo di gioco, strutturato in livelli ampi e liberamente esplorabili, si presenta come un grande parco tematico interconnesso, ricco di aree secondarie, sfide facoltative e segreti ben nascosti. Proprio in questi spazi opzionali si celano spesso le esperienze più soddisfacenti, pensate per i giocatori più esperti: sezioni platform più ardite, collezionabili rari, prove a tempo o fasi action che esigono padronanza delle meccaniche. A sorpresa, non mancano neppure sezioni a scorrimento laterale in 2.5D, che rievocano direttamente le glorie muscolari di Country Returns. Più che un singolo gioco, Bananza si propone come un vero parco giochi interattivo, traboccante di stimoli e possibilità.

La sorpresa maggiore di Donkey Kong Bananza è forse la sua longevità, ben superiore alle aspettative per un platform adventure di stampo Nintendo. Il gioco può essere completato in una ventina abbondante di ore, ma per scoprirne davvero ogni angolo e sbloccare tutti i contenuti — incluse sfide extra, collezionabili, trasformazioni rare e sezioni bonus — si può facilmente raddoppiare il monte ore. A questo si aggiunge una modalità multiplayer cooperativa locale sorprendentemente solida, fruibile sia in TV che in modalità tabletop, con l’ottima aggiunta del GameShare cross-gen: è infatti possibile condividere la sessione anche con una console della generazione precedente, ampliando le possibilità di accesso e gioco condiviso. Su qualsiasi schermo si giochi, Bananza sa impressionare: la direzione artistica è curatissima, con animazioni espressive, regia dinamica e un doppiaggio ricco di sfumature che alzano l’asticella qualitativa per gli standard Nintendo. Anche dal punto di vista tecnico, il gioco è sorprendentemente solido: la distruttibilità ambientale è vasta e spettacolare, ma raramente compromette la fluidità, che rimane stabile, con rare eccezioni in scene più concitate. La risoluzione è sempre nitida e l’esperienza risulta gratificante anche al tatto, grazie a un uso intelligente e calibrato dell’HD Rumble, specialmente in modalità free hand con i Joy-Con separati. A coronare il tutto, una colonna sonora eccellente, varia e potente, che rinnova la tradizione musicale di Donkey Kong con brani memorabili e grande impatto ritmico, per completare un quadro dove forse solo la gestione della telecamera soffre dell’enorme libertà distruttiva ambientale offerta dal team al giocatore: un rovescio della medaglia che non scalfisce il generale senso di divertimento che si prova, controller alla mano.

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La recensione

9 Il voto

Donkey Kong Bananza è un trionfo di energia, stile e giocabilità: un rilancio ambizioso e riuscito per uno dei personaggi più iconici dell’universo Nintendo. Con un gameplay vario e frenetico, un mondo ampio e liberamente esplorabile, una direzione artistica curatissima e un comparto tecnico solido, il titolo si impone come uno dei migliori platform 3D degli ultimi anni. Ricco di contenuti, accessibile ma profondo, divertente da soli o in compagnia, Bananza è una festa interattiva che conferma la grandezza di Donkey Kong e la solidità della visione Nintendo.

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