Con Drag x Drive, Nintendo coglie l’occasione per mostrare due delle novità più significative introdotte da Switch 2 e integrarle in un prodotto che, al di là del mero contenuto ludico, si configura come una sorta di vetrina tecnologica. Da un lato troviamo i controlli mouse, una delle aggiunte più curiose all’hardware della console: sfruttati qui in modo non marginale, consentono di gestire con precisione direzione, velocità e traiettorie dei mezzi, quasi a trasformare l’interazione in una via di mezzo tra racing e sportivo competitivo. L’intento è quello di dimostrare che l’inedito supporto a periferiche tipiche del mondo PC possa funzionare anche in contesti immediati e fruibili, abbattendo in parte la distanza tra console e computer. Dall’altro lato emerge l’attenzione verso l’esperienza online integrata: non soltanto matchmaking rapido e stabile, ma anche l’introduzione di una gamechat di sistema che permette di comunicare direttamente con i compagni di squadra o con gli avversari, arricchendo la dimensione sociale della partita. Il tutto poggia su un’infrastruttura migliorata, capace di ridurre lag e tempi di attesa, aspetto che rappresenta un vero passo avanti rispetto alla generazione precedente. In questo senso, Drag x Drive diventa un banco di prova per capire se Switch 2 possa finalmente colmare quel divario storico che ha sempre separato l’esperienza online Nintendo da quella dei competitor, trasformando un gioco arcade in una dimostrazione di potenzialità hardware e di connettività.
Sul piano tecnico, Drag x Drive si presenta come un progetto semplice ma pulito, capace di garantire un’esperienza complessivamente fluida e priva di inciampi. La risoluzione si mantiene stabile, i tempi di caricamento risultano rapidi e i controlli – soprattutto nella loro peculiare declinazione con il mouse – sono implementati con grande cura, rendendo il gameplay immediato e reattivo. Tuttavia, il colpo d’occhio generale non riesce mai davvero a sorprendere: i limiti autoimposti della cornice grafica, pensata più come supporto a un concept che come veicolo espressivo, finiscono per appiattire l’impatto visivo. Il risultato è un comparto tecnico funzionale, certo, ma privo di guizzi, aggravato da una direzione artistica piuttosto anonima, che non sa distinguersi né avvicinarsi all’estetica pop e sgargiante di Splatoon, né a quella essenziale ma piacevolmente accattivante di Switch Sports. Un peccato, perché la solidità tecnica avrebbe potuto reggere bene un vestito estetico più ispirato. Drag x Drive è una proposta originale che tenta di sfruttare le novità hardware della console con creatività. Tuttavia, emergono numerosi problemi: controlli faticosi, contenuti blandi, estetica eccessivamente anonima. Più sperimentale che rifinito, guadagna punti per l’audacia tecnica, ma perde sul piano ludico.
La recensione
Un gioco particolare, anzi particolarissimo, nel tentare di mostrare in maniera accattivante alcune delle peculiarità tipiche della nuova console (dal mouse all'integrazione online), senza riuscire a convincere fino in fondo, vuoi per una certa mancanza di profondità, vuoi per una direzione stilistica poco accattivante