La trasposizione su Switch ha reso giustizia a questa visione. La risoluzione più alta, la maggiore nitidezza e la fluidità a 60 frame al secondo restituiscono quell’effetto meraviglia che all’epoca era mediato dal fascino del Wii. Non si tratta di un remake nel senso stretto, non ci sono modelli o scenari rifatti da zero, ma di un lavoro di adattamento che sfrutta la solidità dell’impianto originale per offrirlo con un taglio moderno e perfettamente godibile. La direzione artistica resta il punto centrale: ogni galassia è una sorpresa, un piccolo esperimento visivo che alterna ambienti surreali e onirici a scenari più tradizionali. C’è la galassia fatta di miele (che sorvoleremo con Mario Ape);
c’è quella composta da pianeti meccanici che ruotano e si incastrano come ingranaggi di un orologio; quella nella quale dovremo letteralmente scavarci la via d’uscita (con Mario trivella); c’è quella che ti trascina tra vulcani e geyser o quella che ti avvolge in un’atmosfera bucolica e pacifica. Super Mario Galaxy 2 porta ancora più in alto questa varietà. La linearità del gioco è compensata da una creatività visiva continua, che moltiplica le sorprese. La presenza di Yoshi, ad esempio, non è solo una scelta di gameplay ma anche estetica: i livelli che lo ospitano sono costruiti attorno a colori più vivaci, percorsi più dinamici, trasformazioni che mutano anche l’aspetto del mondo di gioco. Se la direzione artistica dei Galaxy è capace da sola di evocare mondi sospesi tra sogno e realtà, la colonna sonora dona loro quell’aura epica che ancora oggi rimane uno dei tratti più distintivi della saga. Nel gioco si alternano accompagmenti epici, in cui l’orchestra esplode in tutta la sua potenza, ad altri più intimi, quasi poetici. Ogni galassia sembra avere una propria voce musicale, un tema che ne riflette l’identità e che accompagna il giocatore nel viaggio come un narratore invisibile. Oltre all’accompagnamento musicale/orchestrale vero e proprio, il sonoro brilla per il solito tocco Nintendo: non mancano quindi ovviamente gli effetti sono immediatamente riconoscibili, dalle vocine dei Luma alle esclamazioni di Mario (wahooo), fino ai suoni che accompagnano la raccolta di stelle o i power-up, in un continuo rimando di meta-gratificazione.
I punti di forza del pacchetto sono evidenti già dalla natura stessa dell’operazione: portare Switch (e Switch 2) due capolavori che, a distanza di anni, mantengono intatta la loro carica innovativa e la loro capacità di stupire. Tra l’uno e l’altro abbiamo fra le mani una varietà inesauribile di situazioni di gioco, con livelli sempre diversi, creativi e mai banali, che rendono l’esperienza una continua scoperta. Dal punto di vista tecnico, la riedizione per Switch è ben riuscita: il lavoro di upscaling grafico regala pulizia e brillantezza, con texture più definite e una resa cromatica vivace che valorizza l’estetica fiabesca del titolo. Anche i comandi, pur provenendo da un’epoca profondamente legata al motion control, sono stati adattati in maniera convincente sia per il Joy-Con in modalità staccata che per l’uso portatile su Switch Lite e OLED. Ci sono difetti in tutta questa meraviglia? Onestamente molto pochi e sorvolabili. Qualcuno potrebbe criticare questa scelta di porting piuttosto conservativa: non ci sono contenuti aggiuntivi di rilievo, né modalità inedite, ma onestamente perché andare a sporcare un meccanismo che già girava alla perfezione? Forse qualcosina manca dal punto di vista dei controlli, sebbene l’adattamento sia riuscito infatti, l’uso del puntatore tramite giroscopio ogni tanto non raggiunge la precisione dei sensori del Wii originale e può risultare talvolta meno immediato, soprattutto nei passaggi che richiedono rapidità o precisione millimetrica. La riedizione per Switch è fedele e rispettosa, restituendo i giochi in forma smagliante con un miglioramento visivo evidente e un adattamento dei controlli ben studiato. Allo stesso tempo, manca forse una piccola spinta in più a livello contenutistico, con contenuti extra, approfondimenti dietro le quinte o modalità aggiuntive che avrebbero reso l’operazione memorabile e di maggiore interesse per i fanatici dell’idraulico più famoso del mondo. Ciononostante, valutando il pacchetto per ciò che offre, è difficile non riconoscerne l’assoluto valore, anche dal punto di vista economico, dato che i due titoli sono anche disponibili sullo shop al prezzo stand alone. Due giochi che rappresentano un punto di riferimento per l’intero medium, riproposti in forma tecnicamente curata e perfettamente fruibili in mobilità, restano un’offerta quasi irrinunciabile per chiunque ami Mario, i platform e il videogioco in generale.
La recensione
Il ritorno di Super Mario Galaxy 1 & 2 su Nintendo Switch conferma, ancora una volta, quanto la genialità di Nintendo sappia sfidare il tempo. Anche dopo tanti anni, l’esperienza resta magica, fluida, capace di stupire con la stessa freschezza del primo giorno. Un tocco in più nei contenuti avrebbe reso il tutto ancora più memorabile, ma la forza del bundle parla da sé. Due viaggi tra le stelle che non smettono di far sorridere, ricordandoci perché, quando si tratta di platform, Mario è ancora il re dell’universo.