Nato nel 1982 per mano di Steven Lisberger e prodotto da Disney, Tron è uno di quei franchise che, pur non avendo mai goduto di una produzione massiva, è riuscito a incidere profondamente sull’immaginario pop. Pioniere nell’uso della computer grafica nei lungometraggi, il primo film raccontava lo scontro tra uomo e programma in un cyberspazio astratto, prefigurando temi oggi onnipresenti come intelligenze artificiali, mondi virtuali e coscienza digitale. A questo seguirono una serie animata (Tron: Uprising), il sequel cinematografico Tron: Legacy (2010), colonne sonore iconiche (Daft Punk docet), fumetti e persino una presenza nel parco tematico con l’attrazione Tron Lightcycle Power Run. L’universo TRON ha toccato cinema, TV, musica, fumetto e naturalmente videogioco, con titoli che spaziano dagli arcade storici agli esperimenti narrativi moderni, incarnando un cyber-mito in costante mutazione, anche grazie al passaggio della property nelle mani di Disney.
Negli ultimi anni, il brand Tron ha vissuto un ritorno cauto ma costante, soprattutto sul versante interattivo. Dopo il rinnovato interesse generato da Tron: Legacy e dalla serie animata Uprising, Disney ha iniziato a esplorare il potenziale videoludico del franchise, prima con timidi esperimenti mobile, poi con presenze collaterali in progetti crossover come Disney Infinity o Kingdom Hearts III, dove gli utenti potevano interagire con elementi visivi e narrativi legati al Grid. È però in tempi più recenti che si è tornati a pensare Tron come protagonista, non comprimario: annunci come quello della serie Tron: Ares e una maggiore attenzione per la componente estetico-ludica del franchise hanno preparato il terreno per un rilancio. In questo contesto si inserisce Tron: Identity di Bithell Games, un titolo narrativo con elementi investigativi, e ora Tron: Catalyst, che decide di reinterpretare l’universo della saga attraverso una lente isometrica più dinamica e gameplay-oriented.
TRON: Catalyst ci proietta nel cuore della Rete nei panni di Exo, un umile corriere digitale incaricato di recapitare un pacco in una delle zone più sorvegliate del sistema. Ma qualcosa va storto: il contenuto esplode, liberando un potere misterioso chiamato “Glitch”, che permette a Exo di manipolare il tempo, creando loop temporali che ridefiniscono la percezione stessa del mondo che lo circonda. Braccato dalle forze di sicurezza e guidato da pochi alleati fidati, il protagonista si trova a fronteggiare un’entità chiamata Conn, un programma dalle ambizioni oscure intenzionato a controllare le anomalie della Rete. La narrazione si dipana così in una corsa contro il tempo, letteralmente, dove ogni ciclo rivela nuove informazioni e possibilità. Il tutto è ambientato in un mondo stilizzato e coerente con l’estetica sintetica e al neon del franchise, ma aggiornato in chiave narrativa con ritmi serrati e un impianto sci-fi più introspettivo del previsto.