Switch 2: PAC-MAN WORLD 2 Re-PAC: la recensione

Pac-Man si rifà il look: frutta, fantasmini e déjà vu, ecco il ritorno del comfort platform!

Se siete tipi nostalgici, oggi parliamo di PAC-MAN WORLD 2 Re-PAC su Nintendo Switch 2. Prepariamoci a tuffarci nel platforming dei primi anni 2000, con una serie di ritocchi qua e là per modernizzarlo: il risultato è un titolo colorato, accessibile e affettuosamente retrò, anche se, ahimè, non sempre questi accorgimenti bastano a mascherare l’età del progetto.

Per chi se lo fosse perso, Pac-Man World 2 è il secondo capitolo della trilogia platform 3D dedicata al celebre e ormai cult Pac-Man, il mangia-palline giallo che, in questa avventura, abbandona i suoi classici labirinti bidimensionali per esplorare un mondo più ampio, fatto di salti, nemici da schivare e frutta da raccogliere in tre dimensioni. Diciamocelo, anche se non rivoluzionario, il titolo aveva il suo fascino: diretto, con un gusto arcade che ti spingeva a fare “ancora un livello”.

La versione Re-PAC per Nintendo Switch è un remake completo, non una semplice rimasterizzazione. La grafica è stata notevolmente aggiornata, le animazioni sono più fluide, in più è stato aggiunto il doppiaggio e contenuti extra. A proposito di doppiaggio: Pac-Man ha finalmente una voce. Non stravolge l’esperienza, ma aggiunge un tocco di ironia alle cutscene e rende i personaggi un po’ più vivi! Il gioco è fluido sia in modalità docked che portatile, anche se qualche calo sporadico può capitare. I comandi sono più reattivi rispetto all’originale, e Pac-Man si muove con maggiore precisione. Gli appassionati noteranno subito che il cuore del gioco è rimasto invariato, nonostante il lifting. Ci troviamo davanti a un platform lineare, pensato per essere fruibile da tutti, con checkpoint frequenti e una difficoltà che raramente mette alla prova. Sono disponibili infatti più modalità tra cui scegliere, una di queste ad esempio rende l’esperienza accessibile anche ai più piccoli con l’eliminazione del limite delle vite.

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Passando al gameplay, per i veterani sembrerà quasi un déjà vu, ma potrebbe rivelarsi anche il vostro comfort food! Il gioco si articola in sei mondi, ciascuno con tre livelli e un boss finale. Il ritmo è rilassato: salti, rotazioni, qualche nemico da colpire e tanti collezionabili da raccogliere. Frutti, lettere di PAC-MAN, monete: tutto serve a sbloccare bonus, costumi, cabinati arcade e persino un sistema gacha per decorare il Pac-Villaggio. Quest’ultimo è un piccolo hub centrale dove spendere i gettoni raccolti per ottenere statuine, trofei decorativi e agghindare il villaggio con chicche nostalgiche e mini-giochi. Un’aggiunta simpatica, che dà varietà all’avventura, anche se resta un contorno più che un piatto forte.

E ora arriviamo al tasto dolente: il level design. È rimasto pressoché invariato. Corridoi lineari, poche interazioni ambientali, segreti poco nascosti. Mancano puzzle, bivi significativi o meccaniche sorprendenti. Si procede quasi in automatico, senza grandi sfide. Per chi ha giocato titoli che ricordano il genere o anche platform indie più recenti, Pac-Man World 2 Re-PAC può sembrare poco sbalorditivo. Anche la raccolta dei collezionabili, pur utile per sbloccare contenuti, spesso si riduce a ripercorrere aree già visitate. Detto questo, se hai amato l’originale, Re-PAC è una carezza nostalgica. Ti ritroverai a sorridere davanti ai fantasmini, a ricordare i pomeriggi passati davanti alla TV e a goderti un’avventura leggera e colorata. Non è un brutto gioco. È un titolo che sa esattamente cosa vuole essere: un remake fedele, con qualche ritocco moderno, pensato per chi cerca comfort più che novità.

La recensione

7 Il voto

Pac-Man World 2 Re-PAC su Switch 2 è come rispolverare un vecchio album di figurine: ti scalda il cuore, ti fa sorridere, ma ti rendi conto che purtroppo il mondo è andato avanti. È un gioco semplice, accessibile e non frustrante. È vero, forse avrebbe potuto osare di più, essere innovativo, ma tutto sommato è un gioco che può ancora divertire soprattutto se lo prendi per quello che è: una piccola avventura retrò, da giocare in singolo o con la famiglia e chissà che non faccia appassionare anche le nuove generazioni a questo classico videoludico.

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