THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi prendiamo in mano il ritorno di un brand che è sinonimo di calcio manageriale: Football Manager!
Dopo un anno di silenzio e di riflessione, Football Manager 2026 segna il ritorno di Sports Interactive con un capitolo che si annuncia come una svolta per l’intera serie. L’assenza della versione 2025, inutile negarlo, ha alimentato aspettative altissime. FM è un brand che ha fatto la storia dei manageriali di calcio, potremmo considerarlo un po’ come l’alter ego manageriale dei vari PES e FIFA, quindi è normale che il rumor intorno ad esso sia molto importante. Inoltre, piccola nota personale, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il lato gestionale del nostro sport preferito, sin dai tempi in cui si andava in edicola a prendere il dischetto di PC Calcio, tutto questo insomma per ribadire una volta ancora che l’attesa e la voglia di metterci le mani era tanta. Lo studio di sviluppo ha dichiarato a suo tempo di volersi prendere il tempo necessario per ridefinire la propria visione, rinnovare il motore di gioco e ripensare al tutto nel complesso, dunque eccoci qui vogliosi di testarlo. L’arrivo di FM26 su Xbox arriva dunque con la promessa di un’esperienza più moderna, accessibile e visivamente curata, ma anche con l’ambizione di conservare quella profondità gestionale che da decenni costituisce l’anima della serie. Come vedremo presto, in parte questa promessa è stata mantenuta, ma il risultato finale mostra luci e ombre che non possono essere ignorate.

Il contesto di sviluppo è importante per comprendere cosa rappresenti realmente questo nuovo capitolo. Sports Interactive, dopo anni di aggiornamenti annuali tutto sommato incrementali, ha deciso di interrompere il ciclo tradizionale per concentrarsi su un rinnovamento profondo. L’introduzione del motore grafico Unity, una delle principali novità di questa edizione, era pensata per garantire maggiore flessibilità visiva e una base tecnologica più solida per il futuro. Allo stesso tempo, la revisione dell’interfaccia e del sistema di interazione con il pad avrebbe dovuto rendere il titolo più accessibile ai giocatori su console, dato che la derivazione pc-istica è stata spesso fin troppo percepibile. L’idea di fondo era quella di costruire un Football Manager capace di avvicinare nuovi utenti senza sacrificare la complessità gestionale amata dagli appassionati storici. In teoria, un equilibrio difficile ma affascinante. Dal punto di vista dei contenuti, Football Manager 2026 resta un gestionale estremamente completo. L’allenatore virtuale può controllare quasi ogni aspetto della propria squadra: dalla definizione del modulo e dei compiti tattici, alla pianificazione degli allenamenti, alla gestione psicologica del gruppo e delle relazioni con la dirigenza. Potremo sin dall’inizio personalizzare in tutto il nostro mister, sia in termini estetici che di attitude (amico dei giocatori? Aziendalista? Attento alla stampa? La decisione spetta a noi). Lo scouting mantiene la sua profondità, con un database sterminato di giocatori e staff, mentre il mercato continua a essere uno dei punti più coinvolgenti, grazie alla varietà di parametri contrattuali, clausole, richieste e strategie possibili. Il lavoro dello staff tecnico, le conferenze stampa, i rapporti con la stampa e le dinamiche di spogliatoio si intrecciano in una rete di decisioni che dà al giocatore la sensazione di trovarsi realmente al centro di una macchina complessa. In questo senso, FM26 conserva intatta la sua identità: chi ama la gestione totale di una squadra, la cura maniacale dei dettagli e la sensazione di costruire un progetto nel tempo troverà ancora terreno fertile. E’ stato dato ampio spazio anche al calcio femminile, quasi ogni divisione giocabile ha il suo alter ego femminile da poter interpretare.

Le vere novità si concentrano invece su due fronti: la presentazione grafica e la struttura dell’interfaccia. Il nuovo motore Unity ha permesso di migliorare in parte l’aspetto visivo delle partite, con animazioni più fluide, una resa migliore dei campi e un sistema di illuminazione più realistico. Anche il pubblico sugli spalti risulta più vario e dinamico, e l’atmosfera generale delle gare trasmette un senso maggiore di “evento” rispetto alle versioni precedenti. Tuttavia, nonostante il passo avanti tecnico, la resa visiva rimane ben lontana dagli standard moderni, e il gioco continua a comunicare più con i dati che con lo spettacolo visivo. Le partite restano poco piacevoli da osservare per chi sperava in un salto qualitativo significativo: modelli dei giocatori semplici, animazioni talvolta goffe e una fisica della palla che raramente restituisce la sensazione di realismo rendono difficile considerare FM26 un titolo visivamente convincente. Anche la plausibilità dei risultati è altalenante: talvolta la logica tattica sembra ignorata, e le partite prendono pieghe inspiegabili, con ribaltoni e risultati che danno la sensazione che il peso delle decisioni manageriali non sempre si rifletta sul campo.













