Cruis’N Blast: la recensione

Dalla sala giochi alla vostra Switch: preparatevi alle corse più pazze che abbiate mai provato

Un nuovo videogame di corse arcade si ripresenta nel panorama odierno dell’intrattenimento digitale (finalmente, direi!) e Switchitalia non poteva farsi sfuggire l’occasione di provarlo e recensirlo. Ma prima di affondare il piede sull’acceleratore di Cruis ‘N Blast, un piccolo excursus sulla bizzarra storia di questa proprietà intellettuale è d’obbligo. Il brand in questione, infatti, è forse tra le IP di Nintendo più oscure e poco conosciute, tanto è vero che molti di voi in questo momento avranno alzato più di un sopracciglio, nel sentirla definire una proprietà intellettuale della casa di Kyoto. Ebbene, è proprio così: seppur sviluppata da Midway prima e da Raw Thrills dopo, il brand appartiene nientemeno che all’etichetta madre, tra gli altri, di Super Mario e The Legend of Zelda. Incentrata sin dagli albori sui cabinati arcade, i vari titoli della saga hanno anche sempre visto delle conversioni per hardware casalingo, sin dai tempi del Nintendo64; nessuno però è mai stato in grado di replicare fedelmente l’adrenalinica esperienza propria delle sale giochi. Gli sviluppatori originali, spinti dall’amore verso la propria creatura, sono riusciti alcuni anni fa a convincere la grande N a concedere loro ancora una volta il privilegio di lavorare sul loro marchio, per l’episodio qui preso in esame, sempre per cabinato, e ora sono stati incaricati (per la prima volta in maniera diretta) di convertirlo per la console targata Nintendo: ed è così che nasce Cruis ‘N Blast per Switch!

Il gioco è innegabilmente un titolo di corse arcade, nato proprio per le sale giochi, con una giocabilità frenetica e adrenalinica che punta tutto sulla velocità e sulla ricchezza di effetti visivi e interazioni ambientali, piuttosto che su uno stile di guida vero e proprio. Pochi tecnicismi e tanti riflessi, per piste e veicoli assolutamente fuori di testa. Vero marchio di fabbrica del brand, portato addirittura all’eccesso in questo nuovo capitolo, è infatti la follia, che regna sovrana in ogni aspetto del titolo sviluppato da Raw Thrills. Innanzitutto, sotto il profilo dei mezzi di trasporto, che non possiamo limitarci e definire soltanto automobili, o macchine: seppur inizialmente molti di essi (e tra di loro, ovviamente i più bizzarri) saranno inaccessibili (salvo l’accumulo di punti, soldi e vittorie per sbloccare sempre più contenuti), aspettatevi di tutto. Auto da corsa e furgoncini, motociclette e elicotteri, passando per squali, dinosauri e U.F.O., di sicuro in Cruis ‘N Blast non mancheranno momenti di stupore capaci di lasciarvi letteralmente a bocca aperta! Un difetto va però sottolineato: complice la sua natura profondamente arcade, nonostante il numero e l’estrema varietà dei mezzi da guidare sappiate che non troverete grande differenziazione nella loro declinazione ludica, una volta entrati in pista. Il senso di controllo, la velocità, la capacità di effettuare sprint o salti mortali saranno caratteristiche comuni di tutti i trasporti che vi troverete a dover governare lungo i diversi tracciati, senza caratteristiche peculiari dell’uno o dell’altro mezzo. La vostra scelta finirà quindi per essere estetica o goliardica, più che tecnica o strategica, per un’esperienza più superficiale che profonda, ma non per questo meno divertente.

Qualcosa di simile può essere detto anche dei tracciati: assolutamente bizzarri, particolari e sorprendenti, capaci di stupire a ogni piè sospinto. Dai circuiti cittadini più comuni, comunque reinterpretati in chiave folle tra eruzioni, invasioni aliene, attacchi aerei, frane (e chi più ne ha più ne metta) in grado di distruggere la scena e coinvolgere il fruitore in un vero e proprio turbinio di eventi degni dei migliori Fast & Furious, a veri e propri viaggi inaspettati, come quello nella terra dei dinosauri. Insomma, la pazza fantasia degli sviluppatori si scatena semplicemente senza limiti, nell’elaborazione di queste location esotiche e caotiche, mentre anche in questo caso dobbiamo evidenziare una scarsa propensione per la costruzione strutturale dei tracciati veri e propri. Sempre per motivi legati alla metodologia di guida a fruizione, fortemente improntata al premiare più i riflessi che la tecnica, anche le piste presentano un apparente limite nella loro progettazione, risultando per lo più fatte di corridoi e rettilinei lungo i quali sfrecciare alla massima velocità, senza curarsi troppo delle traiettorie e delle derapate. Anche le scorciatoie, molto presenti in quasi tutti i tracciati, sono prevalentemente automatizzate e derivanti dall’attivazione o meno di power up e boost in grado di aumentare o meno la nostra velocità di crociera. Una lancia ulteriore va però spezzata in favore degli sviluppatori che, nel passaggio dalle sale giochi alla versione casalinga hanno aumentato a dismisura il numero delle piste (soltanto 5 nella versione arcade), superando addirittura i 30 tracciati complessivi: anche in questo caso, una piccola nota dolente si nasconde però sotto il velo scintillante dei neon e delle luci della ribalta, visto che il novero si basa anche sule versioni diurne o notturne del medesimo percorso.

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