Agatha Christie – Hercule Poirot: The London Case: la recensione

Vivi una storia emozionante e originale, fedele allo stile e ai toni dei romanzi, mettendo in moto la tua materia grigia!

C’era una volta una netta distinzione di generi, a seconda di quale fosse l’hardware di fruizione da parte del giocatore. Gli strategici in tempo reale, ad esempio, erano spesso riservati a chi giocava tramite PC, laddove i picchiaduro prosperavano sui cabinati arcade e i platform erano pane per i denti dei giocatori console da salotto. O i puzzle game che, da Tetris a Picross, restavano sempre capisaldi dell’offerta dei device portatili, giusto per avvicinarsi ad alcuni limiti cronologicamente più vicini ai nostri tempi, che hanno comunque segnato un solco tra l’utente e il prodotto, a seconda del filtro hardware attraverso cui gioirne, influenzando ovviamente a monte le scelte degli sviluppatori in merito a cosa sviluppare, a seconda del target di riferimento. Tempi per molti aspetti ormai superati, considerando quanto il panorama software sia mutato negli ultimi due lustri, anche e soprattutto in ottica di una maggiore e sempre più scontata fluidità, in termini di accesso e fruizione, con l’abbattimento di numerose di quelle barriere, concettuali ma non solo, che proprio Nintendo Switch ha superato con un colpo di spugna epocale: sì perché la sua natura appunto ibrida va proprio in direzione di una maggiore espansione delle possibilità d’uso da parte del proprietario, indipendentemente da vincoli preconcetti, allargando con un ricco e variegato rapporto reciproco di causa-ed-effetto anche lo spettro dell’offerta, sempre più ampio e, così, capace di soddisfare ancor più esigenze ludiche di quanto originariamente ci si sarebbe potuti aspettare da un singolo prodotto.

Ed eccoci così qui a recensire una classica avventura sostanzialmente punta e clicca, ma su console Nintendo, nonostante la chiara derivazione di origine PCista. Sviluppata dal pluripremiato studio Blazing Griffin, il team dietro al primo capitolo di questa stessa saga per il quale ha vinto il BAFTA Scotland’s Best Game Award nel 2022, Agatha Christie – Hercule Poirot – The London Case ci immerge a piene mani nelle atmosfere dei famosi romanzi, mettendoci nei panni di uno dei più famosi investigatori della storia della letteratura. In questo titolo, i giocatori vivranno una storia emozionante e originale, fedele allo stile e al tono dell’universo finzionale di riferimento, in cui viene anche presentato Arthur Hastings, l’amata spalla del protagonista. Insieme, sono stati incaricati di trasportare in sicurezza un’opera d’arte di inestimabile valore che sta per essere esposta a Londra. Tuttavia, la serata di inaugurazione non andrà secondo i piani… i detective saranno chiamati a risolvere un nuovo mistero nel cuore della capitale. Un mistero tutto nuovo, scritto dal talentuoso gruppo di lavoro che tanto bene ha fatto sotto il profilo proprio della sceneggiatura soltanto pochi mesi addietro in Agatha Christie – Hercule Poirot: The First Cases, nel quale le sfide al vostro intelletto non mancheranno di certo.

Il titolo in esame oggi ha una impostazione piuttosto classica, con visualizzazione in terza persone lungo micro scenari inquadrati con telecamera isometrica a volo d’uccello, in cui il vostro avatar potrà spostarsi liberamente per poi attivare determinati punti di interazione ambientale e manovrando a scatti di rotazione anche la vera e propria telecamera, avvicinando così il punto di vista su oggetti o scenari specifici, piuttosto che attivare le fasi di dialogo con i personaggi sparsi lungo il racconto principale. In questo scenario strutturale dovrete infatti indagare, interrogando tanto i testimoni quanti i sospetti, cercando di risolvere diversi misteri utilizzando il sistema di puzzle-solving ideato dal team di sviluppo per risolvere i problemi, identificando principalmente le incongruenze. Ispezionare gli ambienti e, nel dettaglio, determinati oggetti sarà fondamentale per raccogliere i vari indizi, da utilizzare poi nelle fasi di deduzione o accusa. La mancanza di uno degli elementi necessari comporterà l’impossibilità di formulare il “pensiero” corretto, spingendoci a continuare la fase esplorativa. Tanto il processo di dialogo, infatti, quanto quello di deduzione saranno legati alla necessità di unire tra loro due elementi precedentemente raccolti, secondo uno schema logico attraverso la mappa mentale di Poirot.

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