Nato alla fine degli anni ’90, il franchise di Hitman ha fin da subito rappresentato una voce fuori dal coro nell’universo degli action game in terza persona. A differenza dei titoli dell’epoca, dominati da frenesia e sparatorie a viso aperto, Hitman: Codename 47 (2000) proponeva un’esperienza basata su pianificazione, osservazione e azione chirurgica. Nei panni dell’Agente 47, un killer professionista geneticamente modificato, il giocatore era chiamato a eliminare bersagli in scenari semi-aperti, lasciando ampio spazio all’inventiva e alla sperimentazione. La serie raggiunse l’apice della popolarità tra il 2002 e il 2006, con Silent Assassin, Contracts e il celebrato Blood Money – giochi che definivano un genere, spesso imitato ma raramente eguagliato, e che sancivano il successo commerciale e critico di IO Interactive. Hitman divenne così sinonimo di approccio strategico, libertà d’azione e storytelling silenzioso ma potente, guadagnandosi una fanbase solida e fedele.
Il progetto Hitman: World of Assassination rappresenta la sintesi e la rifondazione moderna della trilogia nota come “World of Assassination”, avviata nel 2016 e culminata con Hitman 3 nel 2021. IO Interactive ha scelto di rilanciare l’intera esperienza sotto un’unica etichetta, raccogliendo contenuti e missioni da tutti e tre i capitoli in un hub coerente e modulare, pensato per i nuovi arrivati quanto per i veterani. Su Nintendo Switch il gioco è arrivato tramite cloud, una scelta quasi obbligata per garantire l’accesso a un progetto tecnicamente ambizioso e visivamente complesso su un hardware altrimenti non in grado di supportarlo. Se da un lato la formula cloud consente di giocare in mobilità a uno dei sandbox stealth più raffinati in circolazione, dall’altro introduce inevitabili compromessi in termini di latenza e qualità video. Il progetto resta comunque un esempio brillante di come ottimizzare budget e risorse, mantenendo al tempo stesso viva la scintilla creativa di un team capace di innovare pur adattandosi ai vincoli del mercato attuale.
Hitman: World of Assassination non è solo un contenitore di missioni, ma un’opera che rielabora narrativamente l’intera trilogia moderna dell’Agente 47. Le missioni principali dei tre capitoli sono state integrate in un’unica timeline fluida, accompagnata da cutscene aggiornate e da una nuova veste narrativa che mira a restituire coerenza e continuità al percorso del protagonista. Il risultato è una spy story cupa e sofisticata, fatta di tradimenti, cospirazioni globali, segreti industriali e ombre governative, in cui ogni bersaglio eliminato rappresenta un tassello in più verso la scoperta di una verità più grande. Il lavoro di amalgama funziona sorprendentemente bene, anche grazie a un montaggio rinnovato e alla rilettura di alcune scene chiave. L’Agente 47 non è più solo un killer su commissione, ma una pedina consapevole di un gioco più grande, in cui la sua fredda determinazione si scontra con legami del passato e decisioni morali sempre più ambigue.