No Sleep For Kaname Date – From AI: THE SOMNIUM FILES: la recensione

Ritrovandosi a bordo di un misterioso UFO e incaricata di completare uno strano gioco di fuga, Iris sa che c'è una persona su cui può sempre contare per chiedere aiuto: Kaname Date, Psyncer!

Negli ultimi anni, il genere delle visual novel ha vissuto un’evoluzione costante, ritagliandosi una nicchia sempre più rilevante nel mercato globale, nonostante le sue radici profonde nell’intrattenimento giapponese. Nato come forma interattiva a metà strada tra romanzo illustrato e gioco, il genere ha dovuto affrontare un mondo videoludico sempre più orientato verso produzioni ad alto budget, con narrazioni cinematiche e gameplay spettacolari. Eppure, proprio la forza della parola scritta, unita a una presentazione stilizzata e alla libertà narrativa, ha permesso alle visual novel di sopravvivere, rinnovarsi e trovare nuove sponde. Se un tempo era il dominio del portatile Sony — in particolare con PSP e PS Vita — oggi il testimone è passato quasi del tutto a Nintendo, che con Switch ha saputo imporsi come il nuovo polo dell’esperienza narrativa compatta, sia per struttura ibrida sia per accessibilità. L’abbandono del mercato portatile da parte di Sony ha lasciato un vuoto colmato con naturalezza dalla console Nintendo, che è diventata la casa ideale per detective story, anime interattivi e romanzi digitali di ogni genere.

La serie AI: The Somnium Files nasce dal genio di Kotaro Uchikoshi, autore già acclamato per l’eccezionale trilogia di Zero Escape, che ha ridefinito le regole della narrativa interattiva. Con AI, Uchikoshi ha portato avanti la sua visione di thriller psicologico intrecciato a fantascienza, costruendo storie complesse fatte di indagini, universi paralleli e mondi onirici, il tutto con una messa in scena stilizzata ma coinvolgente. Il primo capitolo, uscito nel 2019, è stato accolto positivamente da critica e pubblico per l’originalità del tono e la qualità della scrittura, mentre il sequel, nirvanA Initiative, ha saputo consolidare il brand anche a livello internazionale, confermandone l’aderenza perfetta alla filosofia ibrida di Switch: storie profonde da vivere in sessioni portatili o da godersi sul grande schermo come un anime interattivo. Entrambe le iterazioni hanno trovato terreno fertile su hardware Nintendo, contribuendo alla diffusione e all’apprezzamento del genere VN anche in Occidente. Ora, No Sleep for Kadamame: AI Somnium Files segna un momento di transizione: è uno spin-off crossgen che debutta simultaneamente su Switch e Switch 2, gettando un ponte tra due generazioni e affermandosi come simbolo della volontà di Spike Chunsoft di espandere e traghettare le proprie IP narrative anche nel futuro dell’ecosistema Nintendo.

No Sleep for Kadamame: AI Somnium Files si colloca nello stesso universo narrativo dei titoli principali, ma adotta un tono ancora più grottesco, bizzarro e surreale, calcando la mano sull’umorismo nero e sulle derive oniriche già accennate nei capitoli precedenti. Il protagonista è Kadamame, un investigatore burbero e sovrappeso dal passato torbido, risvegliatosi misteriosamente in un mondo che sembra distorto, popolato da versioni alternative di personaggi noti e nuove, inquietanti presenze. Affiancato da un’AI parlante sarcastica e invadente, Kadamame si ritrova coinvolto in un caso apparentemente assurdo ma sempre più oscuro: un’ondata di omicidi rituali accomunati da simboli criptici e da sogni condivisi tra le vittime. La struttura narrativa alterna investigazioni in tempo reale a sequenze nei “Somnium”, ovvero immersioni nelle menti dei sospettati e testimoni, dove logica e assurdo si fondono in enigmi metaforici. Il vocabolario del gioco si arricchisce così di elementi ormai distintivi della serie – come le Psync Machine, gli ABIS Agent e gli Eyeball jokes – ma anche di nuove trovate che strizzano l’occhio alla satira sociale e al meta-commento videoludico. Tra colpi di scena improvvisi, rotture della quarta parete e un mistero centrale che tocca i temi dell’identità e della percezione, No Sleep for Kadamame si configura come una spirale narrativa tanto intricata quanto originale, capace di sorprendere a ogni svolta.

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