THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi scendiamo negli inferi medievali immaginati dalle menti creative e distorte di ID Software!
Difficile immaginare un titolo più attraente e atteso per chi come me ama gli fps primordiali e, in generale, la storia stessa dei videogames. La nuova saga di Doom introdotta nel 2016 è una vera e propria palingenesi del genere, capace di spingere al limite tutte le caratteristiche fondamentali del titolo della ID. Partiamo subito col dire che se arrivate ancora sporchi di sangue e sudore dalle campagne hardcore messe sul piatto da Doom Eternal rimarrete immediatamente spiazzati e delusi. Il primo impatto è difficile da digerire perché avremo a che fare visivamente con un carnevale colorato di proiettili più o meno vaganti dalle forme bizzarre: sfere, piani, semicerchi, che altro non fanno che “suggerirci” continuamente se schivare o parare con lo scudo (cercando sempre la parata perfetta). La cosa peggiora quando ci tocca superare una noiosissima fase in volo con un drago , il cui gameplay sgangherato ha il focus nello sparare a delle torrette mentre si devono schivare le solite figure geometriche, intrappolati in un corridoio invisibile spacciato come “mira”. Dopo le prime tre ore di gioco abbiamo quindi la pessima impressione di giocare a Beat Saber…
Dopo aver superato basiti e sconfortati 4 o 5 livelli ci troviamo però proiettati in arene giganti in cui le innovazioni di gameplay e la maestosità artistica prendono il sopravvento e tutto inizia a diventare fresco e divertente.