Nel mondo dei videogiochi, l’hardware può essere rivoluzionario, ma è sempre il software a fare la differenza. Una nuova console, per quanto potente o innovativa, ha bisogno di titoli capaci di sfruttarne a fondo le peculiarità, traducendo specifiche tecniche in esperienze concrete e memorabili. È solo attraverso il gioco che si percepisce davvero il valore di una nuova vibrazione, di una latenza impercettibile, di un sistema di controllo rinnovato o di una tecnologia di feedback evoluta. Spesso non servono spiegazioni esplicite: un buon gioco sa comunicare tutto in modo naturale, attraverso l’interazione. Ed è in questo dialogo tra macchina e giocatore, mediato dal software, che l’hardware prende davvero vita. Senza un titolo capace di farlo brillare, anche il sistema più ambizioso rischia di restare inespresso, limitato a un elenco di specifiche e promesse.
Nel corso degli anni, ogni generazione di hardware ha avuto bisogno di un ponte per raccontarsi: tech demo, esperienze guidate o veri e propri giochi pensati per illustrare, con immediatezza, le novità offerte dal sistema. Alcune di queste sono rimaste semplici curiosità, altre hanno fatto la storia. Si pensi alle card in realtà aumentata del Nintendo 3DS: gadget sperimentali che però suggerivano già le potenzialità di un futuro ibrido tra mondo fisico e digitale. Ma è Wii Sports il caso più eclatante: non solo una demo tecnica, ma un manifesto videoludico. Un’esperienza capace di racchiudere l’essenza della rivoluzione Wii, quella del movimento come interfaccia naturale, cambiando radicalmente il modo in cui si concepisce il rapporto tra giocatore e console. Non è esagerato dire che Wii Sports ha venduto milioni di Wii più di qualsiasi altra esclusiva: perché più che mostrare, faceva sentire il cambiamento.
Welcome Tour rappresenta un’operazione tanto curiosa quanto, in fondo, necessaria. Non si tratta infatti di una semplice collezione di minigiochi, ma di una tech demo mascherata da software commerciale—e per giunta a pagamento—pensata per accompagnare il lancio di Nintendo Switch 2. In questo senso, segna una cesura interessante rispetto al passato: se titoli come Wii Sports o Nintendo Land venivano spesso inclusi nel bundle o offerti a prezzo simbolico, qui Nintendo sceglie una via più ambigua, affidando a un prodotto secondario il compito di “spiegare” la nuova console. Eppure l’atto è per certi versi doveroso: Switch 2 si presenta come evoluzione più che rivoluzione, iterazione più che reinvenzione. Le sue novità ci sono, sono molteplici, ma spesso poco visibili a occhio nudo—più nei dettagli strutturali e sensoriali che nei grandi cambiamenti di paradigma. Welcome Tour ha quindi l’onere di accompagnare l’utente, passo dopo passo, nella scoperta di un hardware che rischia di sembrare troppo simile a quello del 2017, pur essendo in realtà ben più rifinito e ambizioso.
Il titolo si struttura come una sorta di museo interattivo esplorabile in prima persona, nel quale il giocatore viene letteralmente catapultato all’interno di una gigantesca replica tridimensionale della console Switch 2. Questo spazio virtuale, ispirato al design interno ed esterno dell’hardware, diventa il palcoscenico per una visita guidata tanto curiosa quanto istruttiva, dove ogni componente della macchina—dal display al rumble aptico, dai nuovi Joy-Con al supporto per mouse e ai connettori magnetici—viene presentato in modo dettagliato, con spiegazioni, domande a quiz, curiosità e sezioni animabili. Il giocatore può girovagare liberamente, interagendo con le varie “stanze” tematiche, che fungono da hub per un insieme di minigiochi progettati ad hoc per illustrare, in forma pratica e divertente, le specifiche capacità tecnologiche e d’interfaccia della console. Il tutto è accompagnato da una regia sobria ma raffinata, lontana dalla bizzarria disorientante di 1-2 Switch, e più vicina invece a un’esperienza di taglio divulgativo, pensata per coinvolgere sia i neofiti incuriositi dal nuovo hardware, sia gli utenti esperti desiderosi di toccare con mano le novità più nascoste. In questo senso, Welcome Tour si rivela tanto una guida quanto un parco giochi didattico, animato da spirito Nintendo fino al midollo.
La recensione
Welcome Tour è un esperimento curioso e garbato, una tech demo travestita da gioco educativo che fa il suo dovere senza mai davvero stupire. Divertente quel tanto che basta, didattico ma mai pesante, si lascia esplorare con un sorriso, anche se il prezzo d’ingresso resta un po’ alto per un tour guidato che, per quanto ben confezionato, sa più di visita scolastica che di vera attrazione. Sufficienza piena, ma nulla più.