Nel vasto universo di Final Fantasy, che ha saputo reinventarsi capitolo dopo capitolo spaziando tra filoni narrativi, estetici e ludici diversissimi, uno degli episodi più peculiari e allo stesso tempo celebrati è senza dubbio Final Fantasy Tactics. Uscito originariamente su PlayStation nel 1997, lo spin-off ideato da Yasumi Matsuno (già mente dietro Tactics Ogre) ha ridefinito la percezione stessa di cosa potesse essere un gioco di ruolo giapponese, aprendo il brand a un genere strategico allora dominato da poche produzioni di nicchia. La sua forza non risiedeva solo in un impianto tattico profondo e complesso, ma anche in una sceneggiatura adulta, cupa e intrisa di tematiche politiche e religiose che raramente si incontravano in un videogioco. Con le sue ambientazioni medievaleggianti, il memorabile regno di Ivalice e la direzione artistica di Akihiko Yoshida, il titolo si è imposto come una sorta di “apice alternativo” della saga, tanto amato da chi ne apprezzava la densità narrativa quanto da chi cercava sfida e profondità strategica. Un’eredità che, a distanza di oltre venticinque anni, rimane intatta e che oggi rivive in Final Fantasy Tactics – The Ivalice Chronicles.
Il progetto che è appena arrivato sulle vostre Nintendo Switch/2 non è un semplice ritorno del classico, ma una riedizione pensata per affiancare fedeltà e modernità, così da soddisfare tanto i veterani quanto i nuovi giocatori. Il progetto, curato da Square Enix per Nintendo Switch 2 e altre piattaforme moderne, si articola infatti in due modalità distinte: la Classic Edition, che ripropone inalterata l’esperienza originaria con un lavoro di pulizia grafica e sonora, e la Enhanced Edition, che introduce migliorie visive, interfaccia aggiornata e qualche accorgimento di qualità della vita. Il pacchetto complessivo include non solo il titolo base, ma anche contenuti extra e inediti, come artwork, gallerie e un comparto musicale riorchestrato. In questo modo, The Ivalice Chronicles si posiziona a metà strada tra operazione nostalgica e proposta moderna, cercando di preservare il fascino del capolavoro del ’97 ma allo stesso tempo aprendo le sue porte a una nuova generazione di appassionati.
La forza di Final Fantasy Tactics – The Ivalice Chronicles risiede, come da tradizione, nella potenza della sua cornice narrativa. Ambientato nel vasto e complesso mondo di Ivalice, il gioco intreccia intrighi politici, guerre di successione e scontri religiosi, collocandosi in un contesto che travalica i confini del fantasy classico per avvicinarsi a un dramma storico dalle tinte medievaleggianti. Protagonista della vicenda è Ramza Beoulve, giovane nobile costretto a confrontarsi con un regno lacerato dalle lotte intestine e con le ombre di un potere ecclesiastico che nasconde verità oscure. A fare da contraltare troviamo Delita Heiral, amico d’infanzia che, muovendosi tra pragmatismo e ambizione, offre una prospettiva parallela, cinica e a tratti spietata, in grado di ribaltare la tradizionale dicotomia eroe/antagonista. In questo intreccio emergono figure memorabili, fazioni in lotta e i temibili Zodiac Braves, custodi di un potere arcano che intreccia misticismo e corruzione. La narrazione procede con un tono cupo, fatto di scelte morali, tradimenti e rivelazioni, lontano dal registro epico più luminoso di altri Final Fantasy. È proprio questa tensione tra realismo politico e simbolismo religioso a rendere unica l’atmosfera di Ivalice: un mondo vivo, in cui nessun personaggio è interamente positivo o negativo, e in cui il percorso del giocatore diventa un viaggio attraverso l’ambiguità del potere e le contraddizioni dell’animo umano.