La produzione qui presa in esame, infatti, è sostanzialmente un “twin stick” dove però il termine shooter può essere sostituito, a seconda dell’armamentario a nostra disposizione, dal termine action: sulla base infatti delle armi (che variano dalle nude mani agli oggetti contundenti per passare ovviamente anche attraverso le armi da fuoco) il gioco permette infatti di assestare svariate tipologie di attacchi offensivi verso i nostri nemici, siano essi semplici sgherri piuttosto che boss di fine livello, per un mix tra Double Dragon e Hotline Miami. Niente nel sistema di gioco e combattimento fa emergere Pecaminosa dal mare magnum di produzioni similari presenti su eShop, nemmeno le blande ed accennate aree di gestione “ruolistica”, legate all’equipaggiamento del nostro avatar. L’esperienza cerca di variare il ritmo di gioco tramite numerosi momenti di intermezzo narrativo, dove i dialoghi la fanno da padrone nel portare avanti l’arco del racconto, con uno story telling piacevole, ma privo di grandi guizzi di originalità.
Anche sotto il comparto tecnico, il titolo qui recensito fatica a imporsi: non che ci siano difetti evidenti o problematiche tecniche particolari, ma la pixel art scelta per l’occasione appare priva di grandi slanci creativi, nonostante una direzione stilistica molto marcata, tendente ai cliché del “noir”: sia il colpo d’occhio che l’accompagnamento musicale, però, pur facendo riferimento a una iconografia molto chiara e ricca di ispirazioni, faticano a imprimersi nella memoria e all’attenzione del fruitore.
La recensione
Pecaminosa non è un brutto prodotto: riesce a presentare con discreta grazia un mondo tipicamente noir, gestito ludicamente in maniera leggera e divertente. Al di là però di un'estetica apprezzabile e di una giocabilità sufficiente, nulla gli consente di elevarsi al di sopra della media.
