Fury Roads Survivor: la recensione

Autoscontro mortale in lande desolate distrutte dalla guerra, ci aspettano corse tutte d'un fiato in Fury Roads Survivor.

È innegabile che ogni volta che ci arriva un titolo made in Italy, scatta un pizzico di orgoglio nazionalistico, la soddisfazione e la curiosità di poter mostrare una volta di più di cosa siamo capaci in campo videoludico anche alle nostre latitudini. È quindi con piacere che abbiamo accolto la trasposizione Switch di Fury Roads Survivor (FRS), titolo già da qualche tempo presente sul mercato mobile, creato da One-o-One Games, studio di sviluppo con base a Roma. Come facilmente intuibile dal titolo, voluta citazione del capolavoro di George Miller Mad Max: Fury Road, siamo in un futuro post apocalittico nel quale le battaglie si svolgono su strada, risolte a sportellate o, meglio ancora, facendo esplodere i nostri nemici. Fury Roads Survivor cerca di colmare l’assenza di un “Last Car Standing” degno di nota creata dalla mancanza di un Twisted Metal next-gen, solo parzialmente mitigata dalla sua controparte sportiva, Rocket League.

L’ambientazione è quella che bene o male tutti i fan di Max Rockatansky conoscono. Lande desolate, un mondo post apocalittico annichilito dalla guerra nel quale i pochi sopravvissuti si sono riorganizzati in tribù con il culto dei motori, la benzina come unico valore e merce di scambio (aspetto quest’ultimo che, come vedremo, vale anche per noi giocatori). In questo allegro contesto saremo chiamati a scegliere il nostro veicolo, ovviamente ben attrezzato e adattato alla situazione grazie a molteplici e sfiziosi dispensatori di morte.  Avremo la possibilità, infatti, di metterci al volante di oltre 60 veicoli modificabili con spuntoni, scudi, lanciafiamme, cingoli, chiodi e tutto l’armamentario dei sogni di ogni survivalista. Particolarmente gradita la presenza di veicoli ispirati ai classici del cinema d’azione, a partire ovviamente dall’Interceptor, passando dalla Bat Mobile e dalla Ecto-1.

Le orde di invasati che si metteranno alle nostre calcagna saranno altrettanto attrezzate, assetate delle nostre preziose scorte di carburante.  Sostanzialmente il nostro scopo sarà quello di sopravvivere il più a lungo possibile all’assedio datoci dai seguaci del culto del petrolio che si  lanceranno contro di noi con veicoli chiodati, lanciafiamme corazzati, carri armati, moto d’assalto e molto altro.  Tutto questo mentre noi cercheremo di far perdere le nostre tracce utilizzando tutte le possibilità e gli escamotage ambientali messici a disposizione dalle arene di gioco, anche se a dire il vero c’è ben poco spazio per la strategia. Con il passare dei secondi riuscire a portare a casa la nostra carrozzerie diventerà sempre più complicato, come testimoniato dal numero crescente di teschi nella parte altra dello schermo, un pò come le stellette da ricercato che ricordiamo dai vari GTA.

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