The Lara Croft Collection: la recensione

Tomb Raider sbarca su console Nintendo dopo diverso tempo: due giochi in uno, per un'esperienza più leggera, ma intrigante nei panni della famosa archeologa

Nel secondo episodio, invece, vi troverete a indagare le tombe maledette degli antichi faraoni, combattendo tra le rovine di tombe egizie nel bel mezzo del Tempio di Osiris che dà nome al gioco, per raccogliere i frammenti di Osiris ed evitare che Seth, dio del male, pieghi al suo volere l’intera umanità. Ancora una volta, quindi, una profezia quasi sovrannaturale mette tutto a repentaglio e solo noi, nei panni dell’eroica Lara Croft, avremo il coraggio e le abilità per sconfiggere il male e salvare il mondo. Un canovaccio che, forse perché affiancato a stretto giro di boa col primo capitolo, risulta forse un po’ più stantio, meno brillante nei dialoghi e nella sceneggiatura, per un’esperienza meno convincente e ispirata, per altro anche a livello puramente ludico (sconfinando un po’ troppo nel caos delle sparatorie senza pensiero e diluendo troppo invece le fasi a enigmi ambientali che nell’antesignano erano amalgamate con più maestria).

Sotto il profilo tecnico, come sempre il lavoro svolto da Feral Interactive è solido e convincente: i due titoli puntano alla fluidità stabile dei 30fps, garantendo sempre buone prestazioni, anche davanti ai momenti più concitati, e senza lesinare in quanto a effetti ambientali, con buone texture complessive, discreti elementi di luce e rifrazione, nonché un sistema di animazioni che, aiutato forse anche dell’inquadratura allontanata dal centro della scena, sembra ben congegnato. Anche i tempi di caricamento e i vari sistemi di controllo si confermano idonei alle tante opzioni di fruizione offerte dalla console ibrida di Nintendo, motivo per cui davvero la Collection sembra pensata apposta per questo hardware, anche in termini di struttura di gioco. A confermare questa sensazione interviene poi anche il comparto multiplayer locale, presente in entrambe le avventure (fino a 2 giocatori per Guardian of Light, fino ad addirittura 4 per Temple of Osiris) e capace di ampliare l’intero story mode oltre i confini del single player. A completamento poi dell’ottimo pacchetto pubblicato da Eidos intervengono ben 7 diversi DLC inclusi qui con l’acquisto di base: ben 3 espansioni per il primo capitolo (Things that go boom, All the Trappings e Hazardous Reunion) e ben quattro per il seguito (The Twisted Gears Pack, The Deus Ex Pack, The Legend Pack e The Icy Death Pack). Insomma, davvero tanta carne al fuoco e ben realizzata.

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La recensione

7 Il voto

Può sembrare strano, ma pur variando inquadratura e struttura ludica, facendosi influenzare dal ritmo degli hack&slash da cui mutua diversi elementi interattivi, il progetto ottimamente trasportato da Feral Interactive su Switch riesce nell'intento non banale di preservare le atmosfere di Tomb Raider, adattandole alla perfezione alla fruizione ibrida della console Nintendo. Esperimento più riuscito in Guardian of Light che in Temple of Osiris, l'avventura è ampia e soddisfacente, tanto in single player quanto in compagnia degli amici.

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