Pokémon Scarlatto/Violetto: Il Tesoro dell’Area Zero: la recensione

Si tornano ad esplorare le aree più remote e pericoloso della regione di Paldea, per due avventure tutte da vivere!

Ogni lancio di una nuova generazione di Pokémon è sempre un vero e proprio evento videoludico, capace di attirare tanto l’attenzione positiva di milioni di appassionati, quanto quella spesso negativa della critica più feroce, senza dubbio fin troppo avvezza a una sorta di “master race” grafica esasperata, se non focalizzata semplicemente sulla user experience più comune. Eppure, effettivamente, anche la nostra redazione era rimasta quantomeno interdetta dalla fatica tecnica mostrata dalla versione base di Pokémon Scarlatto/Violetto nel corso del 2022 quando, sospinti da un forte interesse per tutte le novità introdotte in un capitolo main di questo pluridecennale franchise, ci ritrovammo tra le mani un titolo evidentemente ambizioso a immaturo, come se il team non avesse avuto a disposizione sufficienti risorse (presumibilmente più di tempo che di budget, considerando il brand di cui stiamo parlano) per potare a termine la visione che si erano immaginati per questo salto nella modernità dell’open world, arricchendo per altro l’intero arco narrativo di tante trovate ben più che convincenti anche sotto il profilo di contenuti ed elementi ludici, ma senza riuscire a sorreggere la struttura con uno scheletro adeguato, sotto il profilo tecnico, nonostante l’ottima cornice concettuale. Ed è quindi con grande aspettativa, curiosità, timore che ci siamo appropinquati ai due corposi DLC rilasciati per queta generazione di mostriciattoli tascabili, pronti oggi a recensire per voi l’intera offerta rappresentata dal Tesoro dell’Area Zero, ore che finalmente anche Il Disco Indaco è stato rilasciato.

Come ormai da prassi, infatti, la tradizione ormai obsoleta di un terzo episodio dello stesso capitolo della medesima generazione di Pokémon ha lasciato il passo al supporto più moderno e, sostanzialmente, più adeso ai bisogni e ai diritti del consumatore rappresentato dal rilascio di contenuti aggiuntivi scaricabili digitalmente, senza più l’obbligo di acquistare un nuovo (si fa per dire) titolo completo, per buona pace dei vari Crystal, Platinum e compagnia cantante. Un altro vantaggio rispetto al passato è poi quello di non dover più ripercorrere l’intera avventura per fare esperienza dei contenuti inediti, visto che basterà semplicemente aver completato l’arco narrativo iniziale, per poter poi dare il via ai nuovi percorsi aggiuntivi. Tutto questo si traduce, dal nostro punto di vista, in un enorme vantaggio, tanto economico quanto di QoL (Quality of Life) per noi giocatori, che possiamo proseguire lungo un percorso già tracciato mesi addietro, spendendoci decine di ore di gioco e passione, continuando ad esperire le medesime dinamiche, ma esplorando nuove aree, incontrando nuovi Pokémon, scoprendo nuove storie in questo corposo doppio DLC, ufficialmente diviso in due parti. La prima è denominata La Maschera Turchese ed è disponibile già da diverse settimane, mentre la Parte 2, Il Disco Indaco, è appena arrivata sui vostri schermi a completamento del Tesoro dell’Area Zero, per un quadro che possiamo ormai definire definitivo, tanto sotto il profilo della fruizione che, ovviamente, sotto il punto di vista del giudizio: ad oggi, infatti, anche la critica (nostra e di altri) può voltare pagina e tirare le somme per quel che concerne questa generazione di Pokémon, nel bene e nel male.

I due DLC compongono un’offerta aggiuntiva piuttosto interessante, soprattutto se provati assieme, poiché rappresentano sostanzialmente le due anime di questo importante brand, sin dai suoi albori: da un lato troviamo infatti una grande propensione all’esplorazione e all’avventura, dall’altra invece un’enfasi particolare sugli scontri e su quella che potremmo definire un’anima competitiva. Il tutto sempre tenuto assieme dal collante principale, rappresentato da questo splendide e meravigliose creature fatate che passano sotto il nome di Pokémon e che, naturalmente, rappresentano la linfa vitale di ogni opera che porta il loro marchio. Ed è così che il mistero che dovrete affrontare ne La Maschera Turchese saprà affascinarvi, tra snodi narrativi importanti e colpi di scena, nuove zone da visitare con i loro rispettivi segreti da svelare e le loro inedite creature da conoscere: qui il ritmo è sostenuto soprattutto dal racconto e dai valori anche narrativi dell’esplorazione, per portare alla luce informazioni nascoste e antiche meraviglie. Prende corpo quindi in maniera significativa la componente più avventurosa del franchise, per un arco inedito ed intrigante, come da tradizione soprattutto negli ultimi episodi, in qualche modo più cinematografici, della saga.

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