Hidden Through Time 2: Myths & Magic: la recensione

Inforcate gli occhiali e aguzzate la vista: mitologiche reliquie si nascondono proprio sotto il vostro naso!

C’erano una volta quei prodotti videoludici particolari, in cui il fruitore era sfidato dal programmatore a ritrovare piccoli indizi sparsi sullo schermo, lungo visualizzazioni arzigogolate e complesse, ricchissime di dettagli e, sostanzialmente, completamente statiche. Sfide quasi letterarie e grafiche, più che videoludiche, con una interazione ridotta al lumicino, ma un certo particolare e innegabile gancio, capace di stuzzicare la curiosità e l’intelletto del giocatore in maniera bizzarra ma piuttosto unica e originale. Titoli di questo genere videro grande diffusione e successo nelle sale giochi arcade di una volta, piuttosto che sui primi personal computer arrivati nelle case del mercato di massa, finch non fecero poi il balzo anche in ambito home console grazie a quell’ondata di rivoluzione e novità insita nei prodotti a marchio Nintendo sotto la piena egida di Iwata: dal Nintendo Wii al DS e sui loro successori la sola serie di Mistery Case Files ha visto l’arrivo di innumerevoli esponenti di questo particolare genere, grazie in particolare a due fattori, interconnessi profondamente tra loro: le interfacce di gioco a metà tra puntatore e touch screen e il conseguente allargamento del pubblico potenziale anche verso utenze non necessariamente alla spasmodica ricerca di giocabilità cinematografiche mature nel racconto e nelle atmosfere. Non è un caso, allora, che nell’epoca della florida esplosione di innumerevoli realtà di sviluppo indipendente, che è coincisa anche con l’enorme successo commerciale di un hardware ibrido come quello di Switch (forte tanto delle sue variegate possibilità di esperienza, anche portatile, nonché della possibilità di interfaccia classica affiancata però anche a uno schermo tattile di ottima fattura), stiano tornando di moda le avventure…cerca e clicca.

Nel caso specifico, trattiamo oggi del secondo capitolo di una nuova serie che ricalca questo filone, disponibile dal 25 gennaio anche su Nintendo Switch, piattaforma sulla carta perfetta per giocabilità e possibilità di controllo e fruizione. Dovrete letteralmente tirare fuori la vostra lente si ingrandimento digitale, nonché armarvi di pazienza e, nel caso, premunirvi di collirio od occhiali perché i programmatori faranno di tutto per mettere alla prova la vostra vista e la vostra attenzione per il dettaglio. Dopo il lancio su PC (appunto) avvenuto lo scorso anno, il gioco arriva ora anche su Switch, accompagnando il giocatore lungo diversi macro scenari mitologici e magici, per un affascinante viaggio nel quale darsi da fare per ritrovare…qualsiasi cosa. Il titolo infatti è propriamente ed esattamente definibile come la ricerca di svariati oggetti abilmente nascosti all’interno di tanti scenari differenti, nei quali dovrete orientarvi per trovare ogni più piccolo oggetto tra quelli appositamente posizionati dagli sviluppatori. Il tutto con un paio di twist piuttosto curiosi e divertenti. Scopriamo quali!

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