Il cuore ludico di questo capitolo si fonda su un loop di gioco che alterna esplorazione investigativa, dialoghi e combattimenti in tempo reale. Le fasi esplorative si svolgono nella vibrante Tokyo alternativa dell’era Taisho, tra quartieri popolari, vicoli oscuri e palazzi istituzionali, dove Raidou raccoglie indizi, interroga NPC e sblocca nuove missioni legate alla trama principale o a eventi secondari. Quando si entra in combattimento – spesso tramite incontri casuali in stile JRPG – il sistema abbandona i turni classici di Shin Megami Tensei per adottare un gameplay più action: Raidou può attaccare con colpi leggeri e pesanti, eseguire schivate, parate e attacchi in salto, nonché caricare colpi più potenti a costo di un momento di vulnerabilità. Al suo fianco combatte uno dei demoni evocabili, ognuno dotato di abilità uniche: magie offensive, supporto, buff o debuff. I demoni si possono catturare durante i combattimenti grazie a specifici oggetti e condizioni, per poi essere potenziati, fusi o assegnati a compiti specifici, come analizzare punti deboli o interagire con l’ambiente. La gestione dei demoni diventa così un elemento strategico fondamentale, con un sistema snello ma profondo, che premia la pianificazione e l’adattamento. L’alternanza tra indagine, narrazione e combattimento mantiene alto il ritmo, offrendo una formula ibrida unica nel panorama dei JRPG.
La versione Remaster analizzata dal nostro sito è quella per Nintendo Switch 2 e si presenta come un lavoro curato e rispettoso, capace di valorizzare il titolo originale senza snaturarne l’identità. Pur non trattandosi di un progetto tecnicamente all’avanguardia – complice la natura stessa del gioco, con modelli poligonali e strutture ambientali relativamente semplici – il risultato finale è sorprendentemente piacevole da vedere e da giocare, sia su schermo TV con HDR, sia in modalità portatile grazie al nuovo pannello della console. Le migliorie non si limitano a una semplice pulizia in alta risoluzione: i fondali pre-renderizzati sono stati ridisegnati con maggior dettaglio, alcune animazioni arricchite, e l’interfaccia di gioco risulta più leggibile e moderna. Anche il frame rate appare stabile e fluido, contribuendo a un’esperienza scorrevole e appagante. Non mancano migliorie di QoL, come il salvataggio rapido, il log dei dialoghi o il riepilogo missione, che rendono l’intera esperienza più snella e accessibile, senza intaccarne la profondità originaria.
La recensione
Raidou Remaster si rivela un’operazione riuscita, capace di restituire valore a un progetto affascinante ma dimenticato, grazie a un restauro rispettoso e ben confezionato. Le migliorie tecniche e di qualità della vita rendono l’esperienza oggi più godibile che mai, sia su TV che in mobilità. Un ritorno gradito che lascia sperare in un futuro nuovo per la serie, magari con un episodio inedito dotato di valori produttivi moderni e una visione più ambiziosa e contemporanea, degna del nome Atlus.