Samurai Warriors 5: la recensione

I 5 samurai, pugni d'acciaio! Ma in salsa Koei-Tecmo, per trucidare centinaia di nemici alla volta!

Koei-Tecmo è ormai una certezza, se non addirittura una tradizione su Nintendo Switch. Il supporto è stato a livelli altissimi sin dal pre-lancio, tra collaborazioni in esclusiva con Nintendo e progetti multipiattaforma trasportati di fretta e furia sulla console ibrida della casa di Kyoto. Ma l’arrivo di un capitolo inedito nello stesso giorno di lancio mondiale di una delle serie più classiche del team di sviluppo è comunque un segnale molto forte che conferma quanto le due case siano ormai strettamente vincolate in termini commerciali l’una all’altra. E per noi giocatori, è senza dubbio motivo di gaudio non dover aspettare invano o comunque a lungo per poter mettere le mani su un nuovo e adrenalinico action game della saga Musou: ecco a voi la recensione di Samurai Warriors 5!

L’ultimo episodio di questa saga nata ormai ben 17 anni fa si svolge nel periodo storico noto come Sengoku, dopo la fine della guerra Ōnin, e narra la storia di due dei più importanti comandanti militari di quell’epoca: Nobunaga Oda e Mitsuhide Akechi. L’arco del racconto messo in scena da Omega Force in questo titolo include varie epoche di questo periodo, a partire dagli anni del giovane Nobunaga, quando era conosciuto come “Il grande matto di Owari” e il periodo di tumulti e sconvolgimenti che portò all’incidente di Honnō-ji. Gli appassionati dell’epoca feudale delle terre del Sol Levante avranno senza dubbio pane per i loro curiosi denti, in Samurai Warriors 5, grazie a un dipanarsi di vicende e gesta ampio e ben raccontato, grazie anche a numerosi intermezzi che ci sono sembrati più curati e maggiormente cinematografici, rispetto al passato. Il sospetto è che l’approdo al day one su Switch sia stato quantomeno uno dei motivi dietro a diverse scelte di svecchiamento della serie, come se l’approcciarsi sin dal principio anche a una nuova utenza fosse sprone a migliorare il prodotto, pensandolo anche per un pubblico inedito. Ed è così che, rispetto ad altri capitoli precedenti, le cut scene non finiscono per dare troppo per scontati gli avvenimenti presentati e, anzi, introducono adeguatamente i presupposti narrativi che fanno da proscenio alle fasi di combattimento, vero e proprio fulcro dell’opera.

Samurai Warriors 5, annunciate la data di uscita e le edizioni speciali |  GameSoul.it

Anche il versante ludico sembra in qualche modo voler svecchiare le classiche dinamiche, senza per questo tradire affatto le radici del genere, sia per quanto riguarda il sistema di combattimento che per quello che concerne le modalità di gioco studiate per l’occasione. Sul primo versante, l’introduzione dei vari hyper attack garantisce la capacità di coprire ampie porzioni dell’area di gioco con colpi in grado di coinvolgere un ampio numero di avversari sin dalle prime battute di gioco, permettendo senza soluzione di continuità di concatenare i consueti attacchi in modo da velocizzare il caricamento delle varie barre di energia tipiche della serie Mosou. Elemento fortemente interconnesso all’altra novità principale del sistema di combattimento, cioè le Ultimate Skill: azioni potenti ma da utilizzare con strategia e intelligenza, possono essere selezionate prima di ogni battaglia, dopo averle sbloccate, assegnandole a un menu rapido di accesso ed esecuzione, corrispondente alle classiche quattro posizioni dei pulsanti frontali. Legata ciascun al riempimento progressivo di una propria barra di energia, consentono sia di eseguire mosse devastanti, che di attivare specifici buff di potenziamento del nostro eroe, determinando l’esito anche delle battaglie più ostiche. In aggiunta a questo approccio al contempo più fresco e moderno da un lato, strategico e profondo dall’altro al campo di battaglia, Omega Force ha anche cercato di ampliare la profondità, la longevità e la varietà del pacchetto proposto attraverso la modalità Citadel, nella quale saremo principalmente chiamati a difendere le nostre postazioni da continui attacchi nemici (quasi fossimo in un Tower Defense): riuscendo a superare queste missioni, potremo ottenere power up e migliorie da spendere nella costruzione del nostro Castello, nella modalità di gioco primaria, riuscendo così a ottenere potenziamenti interessanti per i nostri guerrieri, le loro armi o i loro rapporti di fiducia e amicizia con gli altri generali di guerra, facilitandoci nel proseguimento dell’avventura.

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