Hot Wheels Unleashed: la recensione

Quando giocattoli e videogiochi si incontrano, scatta la scintilla: quella dei carburatori delle vostre macchinine preferite!

Nel corso degli ultimi anni l’intreccio tra giocattoli e videogiochi ha imboccato la strada degli interactive toys, con statuette interattive capaci di prendere vita nel mondo virtuale e sbloccare determinati contenuti. Dagli Skylander agli amiibo abbiamo visto diversi approcci al medesimo concetto di base, capace di aumentare l’attrattiva di ciascun lato del ludus grazie alla presenza del suo opposto. Ma il dialogo tra i giocattoli dei bambini (o dei più grandi, per carità) e i software per console ha origini molto più antiche, nel sempiterno concetto di sviluppo a licenza: un ambito dove diverse case di giocattoli a livello mondiale hanno da sempre operato, cercando collaborazioni con team di sviluppo non sempre tra i più capaci. Tra queste realtà, Mattel è sempre stata una delle più attive ma, misteriosamente, per lo più incentrando i sui sforzi sul versante femminile del suo portafoglio prodotti, con diversi titoli ispirati al mondo di Barbie, per esempio. Poco considerato era invece il versante maschile delle sue proprietà intellettuali, ma nel 2021 si pone rimedio: ecco infatti arrivare Hot WHeels Unleashed, in collaborazione con Milestone

Già dalla selezione del gruppo di programmazione si può intuire quanto la casa proprietaria della licenza sia stata oculata nel gestire questo investimento, andando a scegliere per la partnership un team di sviluppo fortemente specializzato proprio nella realizzazione di titoli racing: sono ormai anni che l’italianissima Milestone si distingue a livello globale come sinonimo di videogiochi di corse, con particolare riferimento ai titoli su licenza ufficiale della MotoGp ma non solo. Ecco quindi che la creazione di un gioco di questo stampo calza a pennello sullo scheletro di project management e development proprio della casa di sviluppo, con tutti i vantaggi del caso. La produzione qui esaminata infatti mette il giocatore al volante di uno degli innumerevoli veicoli creati sotto il marchio Hot Wheels, per affrontare gare mozzafiato su circuiti anch’essi ispirati ai tracciati delle piste per macchinine, a grandezza naturale e, pertanto, inseriti in scenari reali che appariranno molto grandi e spaziosi, rispetto ai giocattoli: un parco per skateboard, una taverna, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente, senza dimenticare le pazze regole delle piste di Mattel, tra salti, giri della morte e trappole micidiali, pronte a ostacolarci a ogni piè sospinto.

Hot Wheels Unleashed - Nintendo Switch - Multiplayer.it

Proprio sotto quest’ultimo aspetto però incontriamo il primo dei problemi di questo gioco: teoricamente, la realizzazione di tracciati in forma digitale, ispirati per altro a piste giocattolo già di loro molto fantasioso, ci si aspetterebbe una enorme varietà sia per quanto riguarda il percorso che per quello che concerne gli elementi fantasiosi (come squali giganti pronti a mordere le auto di passaggio o altre trappole di questa bizzarra natura, facenti parte del DNA del brand di riferimento). Al contrario, purtroppo, quantomeno nella modalità single player la ripetitività degli elementi ambientali e la somiglianza dei tracciati appaiono piuttosto evidenti, arrivando a differenziare molto meno di quanto fosse lecito attendersi il feeling dei diversi circuiti: si tratta di una combinazione sia degli elementi costitutivi (mutuati ovviamente dai “pezzi di montaggio” delle Hot Wheel reali) quanto del risultato derivante dalla loro combinazione, per un effetto dejà vu fastidioso, soprattutto per via delle teoricamente infinite possibilità che ci saremmo aspettati, tra giri della morte, salti e mostri giganti che nel nostro immaginario infestano il mondo delle macchinine made in USA. Quelle presenti riescono in più di un’occasione a rivelarsi piste divertenti, con tracciati ricchi di elementi e spesso sopra le righe o fuori dagli schemi, ma resta un po’ un senso di incompiuto nell’approcciarsi a quanto creato dagli sviluppatori. Forse anche per lasciare libero sfogo alla fantasia degli appassionati: il titolo presenta infatti un editor di tracciati davvero ricco e variegato che, apparentemente, mette nelle mani dei fruitori gli stessi tool di costruzione usati da Milestone nella programmazione base. Tracciati che, una volta creati, possono anche essere condivisi online, permettendo così la formazione di una community orientata allo user generated content, con tutti i pro, ma anche i contro del caso (una certa macchinosità per ritrovare e selezionare determinati percorsi, la qualità media degli stessi e via discorrendo).

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