Foretales: la recensione

Un po' gioco di carte, un po' avventura testuale, dalla Francia arriva un gioco atipico tutto da scoprire

Per entrare più nel dettaglio delle sue dinamiche, diciamo che in Foretales i personaggi del vostro party saranno rappresentati dalle carte che trovate nella zona centrale bassa dello schermo; alla loro sinistra c’è il mazzo delle loro abilità specifiche, sulla destra le carte azione. Nella parte centrale del tavolo da gioco, invece, le carte che simboleggiano aree e circostanze all’interno delle quali si svolgeranno le diverse fasi di lotta, fuga o, in generale, tutto ciò che concerne gli snodi del canovaccio; nelle zone laterali, invece, il mazzo da cui richiamare nuove carte, piuttosto che gli scarti che accumulano quelle già utilizzate, a volte richiamabili ovviamente in gioco, rendendole di nuovo attive. Ciascuna di questa carte presenta dei valori o delle caratteristiche, come il numero di azioni necessarie per giocarle, i punti vita dei personaggi, i soldi a vostra disposizione e così via, riassumendo lo stato dell’arte e di avanzamento del gioco stesso; ma, soprattutto, ciascuna carta rappresenta delle azioni e delle conseguenze, in relazione alle altre disposte sul tavolo da gioco. Passando il cursore sopra una delle carte disponibili, alcune altre verranno oscurate, mentre quelle con cui la carta da voi selezionata può interagire verrà al contrario illuminata, evidenziando anche delle icone che, con simboli da scoprire progredendo nel gioco ma sin da subito piuttosto intuitivi, vi forniranno degli indizi sulle eventuali conseguenze di utilizzo dell’azione da voi selezionata, se giocata sopra a quella specifica carta. Per attivare gli effetti di un vostro turno, infatti, dovrete scegliere quale carta giocare e dove appoggiarla, decidendo di volta in volta come proseguire lungo l’avventura. In questo ciclo di gioco, dove avrete un limite di card a disposizione dal mazzo, senza quindi la possibilità di continuare a giocarle senza curarvi delle conseguenze, tenendo sempre a mente anche i punti vita dei personaggi e la necessità di recuperare risorse di diversa natura per avanzare a seconda delle diverse situazioni, il giocatore dovrà mettere in campo intuizione, fantasia e capacità di controllo e gestione del quadro complessivo, per riuscire ad avanzare e proseguire nel racconto. L’elemento più intrigante, però, è che non esiste affatto un unico modo di portare avanti la storia e il canovaccio non presenta soltanto finali multipli, ma moltissimi percorsi differenti, lungo un percorso fatto di bivi e cambiamenti che sarà possibile percorrere liberamente, seguendo le proprie libere scelte.

Se il gameplay vince a mani basse il premio come titolo più originale dell’anno, se la direzione artistica dell’universo finzionale tocca picchi invidiabili, anche il versante tecnico regge il gioco con una buona dose di esperienza e qualità, espresse in pieno dal team di sviluppo. Il gioco è ovviamente piuttosto semplice da renderizzare, ma questo non toglie come il tutto scorra via liscio e con grande semplicità di lettura, nonostante la mole di informazioni a tratti piuttosto consistente, per il fruitore. Questo deriva da una pulizia dell’immagine molto ben curata, da una contrapposizione bilanciata tra chiari e scuri, dalla scelta di outline sempre in contrasto per evidenziare i bordi di ciascuna carta, ma anche di ciascun elemento informativo da essa contenuta, siano numeri, testi o simboli. Anche la semplice soluzione di variazione dinamica dell’illuminazione per suggerire in maniera istantanea al giocatore quali carte possano interagire con quali altri elementi disposti sul tavolo è efficace e, pertanto, perfetta. In aggiunta, anche i tempi di caricamento risultano sempre discretamente rapidi, consentendo anche un approccio mordi e fuggi alla giocabilità del titolo. Un titolo che per altro si adatta perfettamente anche a più sessioni della storia, vista l’enorme cura riposta sul versante della rigiocabilità, davvero elevata e capace di ampliare notevolmente la longevità complessiva del prodotto. Un prodotto che, infine, offre un approccio artisticamente di qualità anche sul versante sonoro, tanto negli effetti quanto nelle canzoni di accompagnamento. Il pacchetto nel suo insieme risulta davvero solido, ricco e pregiato.

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La recensione

8 Il voto

Ci sono titoli particolari, difficilmente definibili anche dopo averli provati e spolpati, che ti restano dentro al di là delle categorie e delle etichette. Foretales è uno di quelli, con la sua direzione artistica, la sua narrazione e la sua giocabilità intrigante.

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