GrimGrimoire OnceMore: la recensione

Dagli sviluppatori di Vanillaware, il classico gioco di strategia giapponese è stato rimasterizzato per Nintendo Switch, con nuove funzionalità da esplorare

Tra i tanti pregi di Nippon Ichi Software durante la generazione Switch non ci sono solo i titoli interni sviluppati per la console ibrida di Nintendo, arrivati in quantità e sin da subito ad arricchire la libreria dell’hardware con il loro carico di varietà e divertimento, ma anche quello di essersi resi protagonisti della pubblicazione e della localizzazione occidentale di tantissimi progetti altrui, tramite la filiale occidentale nota come NISA. Giochi Falcom, ad esempio, ma non solo: come testimonia ad esempio il titolo preso oggi in esame, anche i talentuosi programmatori di Vanillaware sono finiti tra le loro grinfie, andando a colmare le lacune progettuali di tanti team che, per i motivi più disparati, non hanno creduto o saputo anticipare l’enorme successo di questa console presso i più ampi mercati del mondo. Ed ecco così che anche gli appassionati possessori di Switch si ritrovano oggi tra le mani la versione riveduta e modernizzare di un classico della produzione strategica e artistica giapponese dell’era PlayStation2: Grimgrimoire OnceMore.

Il titolo vi metterà nei panni di una giovane apprendista strega di nome Lillet Blan, in viaggio dal suo paesino di campagna verso l’accademia di magia dell’impero, all’interno della babelica torre conosciuta come Silver Star. Un ambiente colto e fatato, ricco di stimoli e interessi, illuminato e lontano dalla barbarie ignorante dei sobborghi, ma non per questo privo di ombre. All’interno delle mura della torre, infatti, si annidano misteri, mostri e minacce di vario tipo, in un intrico di segreti tutti da svelare, sfruttando al massimo il potere della magia. Per farlo dovreste districarvi tra dialoghi e lezioni, scelte e intermezzi in cui affinare le vostre conoscenze e innescare i vari snodi narrativi, per iniziare poi ad affrontare le fasi di battaglia. La torre che fa da sede alla scuola di magia, infatti, altro non è che l’antica dimora di un arcimago malvagio che, con i suoi studi sull’occulto, ha aperto varchi verso mondi oscuri popolati da creature pericolose che, soprattutto di notte, infestano i corridoi dell’edificio: che i racconti di fantasmi siano reali o soltanto delle leggende atte a impedire agli studenti di scorrazzare liberamente per i meandri della Torre lo scoprirete fin troppo presto, a vostre spese, per cui preparatevi: senza entrare in ambito spoiler, dovrete aspettarvi un incalzare di problematiche, pronte a scuotere le fondamenta stesse dell’istituzione magica che vi ha accolti.

L’approccio ludico del titolo offre una struttura sostanzialmente strategica, piuttosto avvincente per la capacità di legarsi a doppia mandata con il mondo di gioco raccontato. Diversi degli elementi narrativi, infatti, mutuati da un ricco e profondo lavoro di world building emergente riescono a mostrarsi agli occhi del fruitore in maniera implicita, senza eccedere in spiegazioni lunghe o macchinose e lasciandosi capire e conoscere nel miglior modo possibile: giocando. L’universo magical fantasy incontra quindi le dinamiche di gioco della strategia in tempo reale in un’avventura meravigliosamente disegnata, piena del classico fascino Vanillaware. Prendendo possesso di un cursore a schermo (il vostro avatar infatti non sarà visualizzato, se non per le sporadiche comparsate a effetto, per la realizzazione di mosse particolarmente risolutive) dovrete entrare in contatto con diversi elementi (siano essi oggetti statici, personaggi in movimento o nemici da cui difendersi o, al contrario, da attaccare) per aprire un sottomenu dal quale selezionare le diverse azioni possibili. Le principali mosse a vostra disposizione saranno quelle legate alle rune di evocazioni, tramite cui generare le diverse creature magiche che avrete sbloccato nelle pagine del vostro grimorio; quelle relative all’attivazione di cristalli capaci di generare mana, l’energia magica necessaria proprio per l’evocazione delle suddette creature; quelle di attacco o difesa rispetto all’avanzata di mostri ostili, veri e propri nemici nel gioco. Inizialmente, tramite un tutorial sapientemente mascherato all’interno delle dinamiche interattive che fanno da scheletro al gioco vero e proprio, il ritmo sarà semplice, le azioni progressive e la lettura della schermata piuttosto lineare. Ma sin dalle prime battute il tutto inizia a farsi decisamente più sfidante.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

ARTICOLI CORRELATI

Prossimo articolo

Lascia un commento

ULTIMI COMMENTI

VIDEO

Ben tornato!

Effettua l'accesso

Crea un account!

Compila i seguenti campi per registrarti

Recupera password

Per favore, inserisci il tuo Username o la tua Email per recuperare la password.

Crea nuova Playlist