Aluna: Sentinel of the Shards: la recensione

Viaggiamo con una supereroina semidivina alla scoperta della civiltà Inca, tra foreste maledette e rituali magici.

DigiArt Interactive e N-Fusion Interactive ci accompagnano con la loro ultima produzione, Aluna: Sentinel of the Shards, in un viaggio attraverso l’America del Sud in epoca precolombiana. Viene qui infatti esplorata una civiltà solitamente poco considerata nel mondo del videogioco: gli Inca, detti anche Figli del Sole, il più vasto impero dell’epoca. L’universo di Aluna nasce come fumetto, The World of Aluna, saga tra l’altro ancora in corso e che sta riscontrando un discreto successo, sebbene un po’ di nicchia. I due creatori della saga, che hanno tra l’altro interpretato i personaggi principali nel videogioco, hanno infatti creato questo brand con il lodevole scopo di rispondere alla sotto rappresentazione dei supereroi latini e femminili nell’industria dell’intrattenimento.

In questa avventura seguiremo le gesta di Aluna, eroina guerriera, nonché semidea, nata dalla inusuale unione tra un conquistador spagnolo e la dea della natura Pachamama (che in lingua Quechua significa appunto ​Madre Terra). Scopriremo le origini della nostra eroina tramite una serie di cut-scene di taglio squisitamente fumettistico, peraltro ben realizzate (e non poteva essere altrimenti viste le origini della saga). Nata all’inizio del XVI secolo in Sud America, Aluna viene prelevata dai conquistatori spagnoli e cresciuta in Spagna da una famiglia altolocata. Il destino però ha ben altro in serbo per la giovane che, tornando nel Nuovo Mondo, finirà per rendersi conto di quali siano le sue vere radici e, soprattutto, i suoi veri poteri, legati indissolubilmente ai frammenti di un talismano donatole da Pachamama. Ricomporre il talismano nonché scoprire il proprio passato saranno gli obiettivi della giovane guerriera che dovrà farsi strada tra orde di nemici.

Passando ad una analisi più d’insieme Aluna: Sentinel of the Shards è un action RPG in visuale isometrica che purtroppo soffre di una serie di problemi in termini sia di gameplay che di realizzazione tecnica. Il gioco soffre spesso di evidenti cali di frame rate, con un andamento che troppo spesso diventa immotivatamente scattoso. Se infatti qualche tentennamento potrebbe essere anche comprensibile nelle fasi più caotiche del combattimento, con diversi personaggi a schermo, risulta meno scusabile se ci stiamo semplicemente aggirando in una schermata priva di nemici con il solo character principale. Inoltre nelle fasi di mischia più accanite capiterà di vedere alcuni glitch quali nemici che passano l’uno attraverso l’altro o che immotivatamente si bloccheranno rimanendo inermi ai nostri colpi inferti.

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