Greak: Memories of Azur: la recensione

Una fiabesca avventura disegnata a mano vi aspetta su Nintendo Switch

Se c’è un aspetto positivo della vera e propria esplosione del panorama di sviluppo indipendente, legato a doppio filo con le dinamiche di autopubblicazione e di distribuzione digitale cresciute a dismisura negli ultimi anni, è quella di una maggiore libertà creativa, sotto svariati punti di vista. Quello ludico e quello artistico hanno saputo infatti trovare entrambi un’enorme spinta verso la diversificazione, arrivando ad offrire una varietà assai ampia, espressione dell’estro quasi individuale di tanti game designer, in erba o meno. L’ennesima dimostrazione arrova dal fiabesco Greak: Memories of Azur, disponibile su eShop.

Il gioco in questione è una sorta di fumetto animato, pienamente interattivo, che ci metterà nei panni di tre fratelli (Greak, Adara e Raydel) impegnati in una lotta apparentemente senza speranza per liberare il proprio mondo dal male. Con le terre di Azur invase dai mortali Urlag, i giocatori dovranno alternarsi tra i tre fratelli per esplorare ambientazioni sempre più ostili e fuggire da Azur. Greak offre agilità e capacità di adattarsi dove gli altri non lo faranno, Adara esercita la magia arcana con effetti devastanti e l’abilità in battaglia di Raydel e l’equipaggiamento specializzato li rendono un temibile trio per i nemici che invadono la loro casa. I presupposti narrativi sono forse non particolarmente originali, ma sufficientemente interessanti da spingerci a familiarizzare, in fretta, con protagonisti e antagonisti, nonché con il mondo di gioco creato dagli sviluppatori, vero fulcro dell’opera qui esaminata.

Un universo diegetico che si fonda soprattutto sulla connessione tra stile estetico e declinazione ludica, laddove i tre protagonisti non solo spadroneggiano al centro della sceneggiatura, ma portano con sé profonde differenze di caratteristiche, capaci di influenzare notevolmente la giocabilità del titolo; ogni fratello vanta i propri poteri e abilità e i giocatori potranno passare da un personaggio all’altro del trio per navigare al meglio nel mondo di gioco, non solo nelle fasi di battaglia (dove sarà importante dosare pro e contro di ciascun eroe per bilanciare attacchi e difese), ma anche e soprattutto nei momenti di esplorazione. I fruitori, infatti, saranno chiamati a risolvere intricati enigmi per navigare nel mondo di Azur, usando le abilità uniche dei tre fratelli per sfuggire alle varie minacce che cercheranno di sbarrare loro il cammino.

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Commenti 2

  1. Gabriele says:

    Il concetto di base dell’alternanza tra tre fratelli con abilità differenti mi ricorda un po’ “The lost vikings”, giocone della mia adolescenza.
    Non mi è chiaro se anche qua il gioco procede per enigmi o se semplicemente si sceglie uno dei tre per avanzae come risulta più “comodo”.

    • Nuas82 says:

      Ciao! Spesso e volentieri dovrai gestire due o tre dei fratelli nello stesso momento, sia per i combattimenti che soprattutto per risolvere gli enigmi ambientali e proseguire. Ad esempio: salire su degli interruttori per aprire dei varchi dove uno dei due possa passare, per premere la leva che apre un passaggio da cui anche l’altro personaggio possa passare e ricongiungersi al compagno e così via. Come dico in chiusura, non sempre funziona tutto in maniera proprio comoda..però nel complesso mi è piaciuto!

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