Lumberhill: la recensione

Allacciate la vostra camicia a scacchi ed indossate gli scarponi più robusti che avete, è ora di ripulire il bosco!

Se nei primi livelli verremo quasi accompagnati per mano attraverso un classico scenario boschivo, per imparare le meccaniche necessarie per abbattere gli alberi e accumularne i tronchi, così come quelle richieste per condurre al sicuro il bestiame, ben presto inizieremo un vero e proprio viaggio intorno al mondo alla scoperta di scenari molto diversificati e ben caratterizzati. Viaggeremo infatti attraverso isole Hawaii, Asia e persino il mondo preistorico. Di pari passo anche le sfide che ci verranno proposte diventeranno sempre più fuori di testa esulando dai classici compiti di un normale taglialegna: ad esempio dovremmo spegnere incendi, rintuzzare assalti provenienti da navi pirata, costruire ponti, ritirare nasse colme di pescato e molto altro.

L’aspetto maggiormente caratteristico di Lumberhill è senza dubbio il divertimento ed il caos che si genera a schermo soprattutto nelle fasi finali del count down, quando un tronco in più fa la differenza tra ottenere la massima valutazione o meno. Non a caso infatti questo titolo dà il meglio di se nel multiplayer, sia in locale che in rete, e nella modalità PvP, la più cattiva e senza esclusione di colpi. Se infatti è bello far vincere la propria squadra di taglialegna collaborando, non c’è niente che dà più soddisfazione di far cadere il nostro avversario in mezzo agli squali o giù da un dirupo. Seppur con un po’ di frenesia in meno, anche la modalità single player è in grado di intrattenere e dare belle soddisfazioni nella sfida con se stessi. L’aspetto grafico è coerente con il mood del gioco, quindi improntato all’eccessivo e al buffo. I nostri nerboruti eroi appaiono tanto burberi quanto goffi, stesso discorso vale per gli animali e le ambientazioni. Gli effetti sonori e la colonna sonora di ogni livello rendono bene l’ansia che sale fino ai momenti conclusivi di ogni livello, pur non eccellendo in caratterizzazione.

Un aspetto che talvolta si rivela un po’ frustrante e impreciso è dovuto all’eccessiva lontananza della telecamera rispetto al fulcro dell’azione, o comunque alla mancata possibilità di avere lo zoom. Infatti avendo una inquadratura panoramica dall’altro dello schema di gioco risulta a volte difficile sia evitare di far cadere il nostro taglialegna verso morte certa sia, soprattutto, riuscire a raccogliere proprio la risorsa che ci serve. Ad esempio a volte, trovandoci di fronte ad un gregge di pecore e dovendo raggiungere un muflone nel mezzo, sarà più semplice (ma poco efficiente), raccogliere e lanciare via tutte le pecore per farsi strada, piuttosto che riuscire a pescare proprio l’animale di cui abbiamo bisogno.

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La recensione

7 Il voto

Lumberhill si è rivelato un party game davvero piacevole, grazie ad una ambientazione stimolante e ad una serie di scelte stilistiche davvero divertenti e ricche di umorismo. La potenziale ripetitività di un setting molto semplice è stata bilanciata da una grande varietà di situazioni, interazioni ed ambientazioni. Unico neo, talvolta causa di qualche frustrazione di troppo, una visuale panoramica troppo distante dal fulcro dell'azione che rende i comandi imprecisi e non sempre reattivi.

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