Digimon Survive: la recensione

Affrontiamo quest'avventura ricca di mistero senza paura, grazie ai nostri amici mostriciattoli.

Digimon Survive arriva finalmente sulle nostre console dopo uno sviluppo piuttosto tribolato che ha vissuto una serie di vicissitudini, con release prevista inizialmente per il 2019 rinviata di volta in volta fino ad arrivare a noi solo nel 2022. Anche al lancio questo titolo è stato piuttosto chiacchierato dato che la lunga attesa che lo separa dal precedente capitolo della saga (Digimon Story: Cyber Sleuth) ha creato moltissimo hype tra gli appassionati, che tuttavia si aspettavano, legittimamente o meno, un titolo molto diverso da quello che ci apprestiamo a recensire. Sia chiaro, Digimon Survive si è dimostrato davvero un ottimo titolo come vedremo, tuttavia paga forse lo scotto di non essere esattamente quello che ci si attendeva. L’ultima opera di Hyde, distribuita come sempre da Bandai Namco Entertainment, è infatti principalmente una visual novel, nella quale i classici combattimenti RPG fanno più da contorno anziché da parte fondante, come più di un fan si attendeva.

Nonostante questa sorta di “peccato originale” Digimon Survive merita assolutamente una chance in quanto si è dimostrata una visual novel davvero solida, ben costruita in termini di trama, cast di personaggi e soprattutto tematiche trattate, a tratti davvero mature e tutt’altro che banali. Non è la classica storia per bambini tutta buonismo e sentimenti positivi, se non faremo le scelte giuste qualche componente del nostro party potrebbe pagarne le conseguenze, in alcuni casi persino morire. La lunga intro ci aiuta a conoscere Takuma ed un nutrito gruppetto di compagni di scuola, impegnati in una gita scolastica nei pressi di un tempio dedicato a delle leggendarie divinità teriomorfe, i Kemonogami. Tutto sembra filare liscio finché alcuni studenti spariscono misteriosamente nel nulla in prossimità del tempio. Immediatamente Takuma e compagni si mettono sulle loro tracce finendo per scoprire ben presto che i Kemonogami non sono solo delle leggende ma degli esseri fin troppo reali. Il gruppo viene scagliato in un pericoloso mondo parallelo abitato da mostri, trovandosi a lottare per sopravvivere con l’aiuto di strane creature amichevoli e dotate di poteri straordinari, i Digimon ovviamente.

 

Il mondo che dovremo esplorare sembra essere una versione corrotta e disabitata del mondo reale, le ambientazioni sono infatti quelle conosciute dai ragazzi (ad esempio la scuola), ma hanno un qualcosa di sinistro, disabitato, diroccato. Starà al nostro spirito investigativo capire il perché. È chiaro che la componente testuale è preponderante in questo gioco, anche se non si corre mail il rischio di annoiarsi dato che il canovaccio narrativo è costruito con i tempi ed i meccanismi giusti. Una mappa molto intuitiva ci aiuta a spostarsi da un luogo all’altro, evidenziando dove troveremo qualcuno con cui parlare o qualcosa di interessante da analizzare. I telefoni cellulari e le tecnologie alle quali siamo abituati non funzionano nel mondo di Digimon Survive, l’unico supporto sarà quello di una fotocamera che, se indirizzata in determinate parti dello schermo, sarà in grado di rilevare delle anomalie, spesso causate da pericolosi mostri.

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