Time on Frog Island: la recensione

Naufraghi su un'isola di rane antropomorfe, dovrete dare fondo a tutte le vostre abilità di sopravvivenza e intraprendenza per sopravvivere e riuscire nell'ardua impresa di ritornare a casa sani e salvi! Sempre che non vi innamoriate dell'isola...

Cosa rende però Time on Frog Island così particolare? Beh, soprattutto due aspetti: da un lato, la totale assenza di qualsivoglia testo scritto, che sia sotto forma di dialoghi con i personaggi non giocanti piuttosto che sotto forma di cartelli o indicazioni di sorta. Dall’altro, l’assoluta mancanza di una mappa a guidarvi nell’esplorazione dell’isola, che pertanto risulterà spesso inesplorata o di difficile memorizzazione, proprio come se davvero foste naufragati su un territorio sconosciuto, privati di ogni tipo di aiuto, tecnologico o artigianale che sia. Le comunicazioni con i vari NPC avvengono tramite immagini: avvicinandosi a uno di questi personaggi, infatti, esso avrà un classico balloon da fumetto, nel quale compariranno oggetti di varia natura, accompagnati da punteggiatura atta a sottolineare inflessioni esclamative, piuttosto che interrogative, così da indirizzarci verso altri personaggi o specifici oggetti da cercare, per poter operare il baratto di cui abbiamo bisogno. L’isola, dal canto suo, dovremo invece semplicemente imparare a conoscerla, mantenendo mnemonicamente impressi i suoi anfratti, la posizione di case o luoghi specifici e così via, pur di riuscire a tornare al nostro campo di pernottamento, piuttosto che all’abitazione di un particolare NPC cui restituire un elemento di gioco ecc…Va da sé che più giocheremo, maggior sarà il nostro grado di conoscenza dell’isola stessa, grazie alle nostre stesse fatiche esplorative, ma i due aspetti appena descritti sommati tra di loro finiscono davvero per generare un’esperienza di gioco ermetica. E perciò spesso frustrante.

Assolutamente rilassante risultano invece il ritmo di gioco e soprattutto le sue atmosfere, anche grazie a una direzione artistica splendidamente delicata. Un morbido toon shading mette in scena ambientazioni color pastello, dove la palette cromatica dipinge un tenue affresco dai toni cartoonsechi. I personaggi ricordano lo stile di Steven Universe con la carica espressiva di Adventure Time, fondamentale per la resa comunicativa afasica scelta dai programmatori. Molte divertenti anche le animazioni che accompagnano molti dei movimenti del protagonista o dei vari personaggi non giocanti, mentre ci saremmo aspettati molto di più dal punto di vista del sonoro: proprio la mancanza di dialoghi dettata dalla scelta del team avrebbe necessitato e beneficiato di essere accompagnata da effetti sonori e soprattutto da un sostegno musicale di gran lunga superiore e meglio curato, a far da contraltare al silenzio che regna, altrimenti, sovrano. La fluidità del titolo a volte zoppica, così come i tempi di caricamento potrebbero essere ottimizzati, anche se il mondo di gioco poligonalmente è semplice ma ben strutturato e l’isola, di suo, non è poi così piccina come a volte si potrebbe pensare. Nel complesso, un bel dipinto, forse troppo poco ottimizzato sotto il profilo meramente tecnico.

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La recensione

6 Il voto

Tante buone idee e una direzione artistica eccellente, governata da una sensibilità fuori dal comune non bastano a convincere, in un'opera che pecca in diversi aspetti di semplice fruibilità, tra assenze di dialoghi e mappa e obiettivi troppo spesso imperscrutabili

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