Paper Cut Mansion: la recensione

Entra nella magione di carta e fatti strada tra enigmi e nemici, sfidando tanto le avversità quanto i tuoi stessi limiti

Durante il progredire del gioco interverranno anche fasi diverse, durante le quali saremo anche chiamati a combattere grazie a una pistole sparatappi con la quale affrontare orde di nemici che infestano l’altra dimensione: sì perché il gioco spinge sulle atmosfere tensive seppur spensierate già descritte per l’introduzione grazie al concetto di portali capaci di farci attraversare il confine tra due diversi piani di realtà. Ma se quello iniziale è spesso irto di ostacoli enigmatici, il secondo è invece popolato da creature aggressive. Peccato che per superare determinati blocchi lungo il nostro percorso sia necessario passare continuamente da una dimensione all’altra, in un continuo rimando di mappe speculari, simili ma diverse. I momenti scooter, sostanzialmente tecnici stick in aree piccole e affollate di svariati elementi contestuali che interferiscono con il libero movimento del nostro avatar, non brillano per esecuzione, pur offrendo un minimo di varietà al tutto.

Il versante tecnico dell’opera è stilisticamente discreto, ma strutturalmente altalenante. La scelta stilistica fatta di tratteggi pesanti ed onnipresenti rende a volte difficile la lettura della scena; i movimenti in fase di esplorazione e combattimento risultano legnosi e difficoltosi; la fluidità non resta sempre costante e stabile; la mole poligonale è solo parzialmente voluta, o comunque giustificata dalla direzione artistica. Al contrario, il versante sonoro è invece sempre molto curato, seppur proprio per la qualità della colonna sonora, lo avremmo preferito più presente, con una maggior frequenza di interventi significativi delle ottime tracce audio. Insomma, il titolo tradisce alcune incertezze sia tecniche che strutturali, in un contesto creativo ma non sempre sorretto dalle giuste scelte di game design.

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La recensione

6.5 Il voto

La struttura dei livelli cozza con esplorazione e combattimento, gli enigmi risultano a tratti un po' ottusi e le orde di nemici offrono una varietà solo apparente alle fasi di risoluzione degli enigmi ambientali. Una scrittura più che discreta e una colonna sonora di ottima fattura sorreggono un gioco altrimenti zoppicante.

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