Xbox Series S: Hogwarts Legacy: la recensione

E' arrivata la lettera di convocazione! Correte al binario 9 e 3/4: si va ad Hogwarts!

Hogwarts Legacy può essere facilmente incasellato nei confini dell’avventura open world ma è questo e molto di più. L’ambiente di gioco è quanto mai popolato, ricco, vibrante, in poche parole vivo. Che si tratti del castello, degli ambienti circostanti, delle Highlands o di Hogsmeade ci sarà sempre qualcuno con cui parlare e qualcosa da fare. La mole di punti di interesse disseminati sulla mappa di gioco potrebbe in un primo tempo persino sopraffare il giocatore, in realtà tutto è gestito con estrema linearità e ben presto sapremo orientarci senza problemi. Il nostro mago/strega può essere personalizzato con decine di accessori collezionabili portando a compimento missioni secondarie o esplorando ogni anfratto messoci a disposizione. Tale mole di accessori a onor del vero a un certo punto diventerà persino superflua, dato che andremo sempre e comunque ad utilizzare gli elementi più potenti, tralasciando le decine di varianti disponibili. Inoltre tanta grazia dal punto di vista della quantità di contenuti, non è gestita con un inventario sufficientemente capiente. Lo spazio è davvero poco è dovremo spesso privarci di qualche pezzo di equipaggiamento vendendolo o scartandolo. Importantissimo nel nostro percorso di crescita sarà frequentare le lezioni, tramite le quali apprenderemo nuove magie, fondamentali per sbloccarci l’accesso ad aree altrimenti inaccessibili. Vedremo aggirandoci nel castello ad esempio una serie di porte circondate da rune incomprensibili inizialmente impenetrabili, successivamente sbloccabili tramite calcoli di aritmanzia, una volta ottenuto accesso al relativo manuale; stesso discorso per dei misteriosi specchi che rileveranno il loro segreto solo dopo aver appreso la magia Lumus. A livello di contenuti dunque c’è tantissimo ma solo una grossa, importante, lacuna: il Quidditch! Purtroppo infatti il famosissimo gioco è sospeso per quest’anno (parole del Preside Black, antenato di Sirius), speriamo che un successivo DLC possa aprirci le porte dell’arena e del campionato tra le casate.

Come ben sappiamo la vita di un mago è fatta anche di combattimenti in punta di bacchetta ed in Hogwarts Legacy non si fa eccezione. Il sistema di combattimento riesce ad essere corposo quanto basta ma anche snello e di facile apprendimento, con il set di magie preferito a portata di grilletto. Le basi (Protego, Leviosa, Accio) sono già sufficienti per divertirsi, ma con l’avanzare dell’avventura avremo solo l’imbarazzo della scelta, comprese le terribili maledizioni oscure. Il gameplay di queste sezioni non è nulla di particolarmente innovativo, il classico sistema attacco/parata/schivata, ma funziona bene e diverte. L’accesso alle magie è intuitivo e rapido, consentendoci anche una discreta varietà di combo fantasiose. A voler essere puntigliosi l’unica cosa migliorabile potrebbe essere il sistema di puntamento, non esente da qualche esitazione nei combattimenti che vedono molti maghi sul campo. E’ vero che manca il Quidditch ma per fortuna non manca la possibilità di inforcare una fiammante Nimbus e volare nei cieli sopra Hogwarts. Avremo infatti la possibilità di ottenere una serie di cavalcature (dalla classica scopa a bestie alate come l’ippogrifo). Per coprire le ampie distanze questo è fondamentale, così come le fiammelle per il viaggio rapido disseminate per il castello, vero e proprio labirinto del quale è probabile che persino a fine avventura non avremo visto che una parte. 

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